Member
- Group
- Member
- Posts
- 212
- Location
- Torino-Caltabellotta
- Status
- Offline
|
|
Ma dai, in mezzo alle varie ricette regionali come avete potuto vivere senza la ricetta delle panelle? Una delle cose più goduriose (oltre ai vari pezzi di rosticceria, ed al panino 'ca meusa), che si possono trovare a Palermo, ed in tutta la zona occidentale della Sicilia. Il panino con le panelle e cazzilli (che sarebbero le crocchette di patate, facili da fare). In questo post vi illustro la ricetta delle panelle:
Ingredienti:
x g farina di ceci;
3x ml acqua;
prezzemolo tritato;
semi di finocchio (facoltativi);
sale; pepe.
La "x" sta a significare che prima dovete pesare la farina di ceci da utilizzare, e poi moltiplicate per 3 per avere la dose d'acqua. Quindi se utilizzate 500 grammi di farina di ceci occorreranno 1,5 litri d'acqua. Prezzemolo, semi di finocchio sale e pepe, a piacere. Ovviamente un minimo ci deve essere.
Per prima cosa si porta quasi a bollore l'acqua con un po' di sale. Successivamente si stempera la farina di ceci, e continuando a mescolare ininterrottamente, si cucina a fuoco medio per circa 30-40 minuti. Prima dello scadere del tempo aggiungere i condimenti (prezzemolo e semi di finocchio) Si avrà la consistenza di una polenta. Appena è pronta, bisogna muoversi celermente, altrimenti una volta fredda è difficile da modellare. Scaduto il tempo di cottura, quindi, si devono formare le panelle. La tradizione dice di spalmarle su una superficie precedentemente bagnata, dello spessore di circa 4 mm. Si può tuttavia usare, per comodità e regolarità del risultato finale, uno stampo da plumcake sempre precendemente bagnato.
Una volta raffredata per bene, vanno tagliate e fritte in abbondante olio extra vergine d'oliva (i nostri avi greci, romani, conoscevano solo l'olio d'oliva e lo strutto…), fino a quando sono dorate e croccanti. Lasciate scolare, e poi, dopo aver preparato delle muffulette o mafalde, fatevi un bel panino con le panelle! 
Edited by Giuseppep - 2/3/2013, 22:24
|
|
.
. Mi terrò il dubbio, non friggo manco morto.
.
.
