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ondadeltempo.
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Toc,toc, ma non c'è più nessuno sul forum ? . -
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bello bello bello . -
emalimo.
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Complimenti...veramente un incanto. . -
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Grazie, fratelli..... siete un balsamo per me.
Dunque! Veniamo alla faccenda "piani di appoggio".
In questi giorni sono stato giù a Foggia a trovare la mia mamma e lì, tramite un amico, ho trovato un posticino perfetto per me!
Un marmista, anzi due! Due fratelli fantastici, che hanno una rivendita di marmi alla periferia della città.
Due pezzi di marcantoni simpaticissimi, con cui ridere e scherzare è stata questione di un attimo. Vi basti sapere che dopo due ore conoscevo tutta la famiglia, ci siamo scambiati i numeri di cell e (se fossi ancora in tempo) li avrei chiamati a battezzarmi i bambini.
Ho spiegato loro le mie esigenze: due piani di appoggio da mettere ai lati del forno, che fossero:
a) resistenti (restano esposti alle intemperie);
b) privi di porosità (l'igiene, fratelli, l'igiene!);
c) belli (sic);
d) economici.
Vi risparmio le battutacce (che mi sono pienamente meritato). I fratelloni, dopo breve meditazione, estraggono il classico coniglio dal cilindro e......
Voilà!
L'ochite!
www.parlaconsnaidero.it/files/u4/Okite_1.pdf (qui trovate molte info sul materiale)
E' una sorta di granito di sintesi, che risponde a tutte le mie esigenze: non si macchia, non ha pori, resiste ai graffi e alle intemperie, non si flette, è resistente anche 10 volte più del marmo (ho fatto una prova e vi stupirebbe, credetemi), insomma, è perfetto!
Problema: costa circa 300 €/mq.
A me servivano due piani più le alzatine posteriori di contenimento, per un tot di circa 2 mq e forse più.
Un botto!
Ma i fratelloni non sono stupefacenti mica per niente!
Mi dicono di aver fatto un grosso lavoro e di avere dei "ritagli" che farebbero al caso mio.
Così mi mostrano tre pezzi e il gioco è fatto!
Con due ci faccio i piani e con il terzo ci faccio le alzatine.
In due ore mi tagliano tutti i pezzi a squadro e me li caricano in macchina (pesano come un planetoide di media stazza).
Il prezzo? 150 eurini in tutto, tagli compresi!
Vado via che fischietto come un merlo e ogni mattina mi sveglio e invoco altissime benedizioni sulle capocce di quei due fratelloni. Faccio bene, che ne dite?
Ultima annotazione: dimensioni e colore.
Il colore è stata la classica "botta di ANCA". Un bel cioccolato così vicino ai colori dei miei mattoni è stato davvero un terno al lotto.
Le dimensioni: il piano che verrà montato a sinistra del forno è 120x60.
Ampio abbastanza per infarinarlo, stendere pizze ENORMI e lavorare in tutta tranquillità.
Quello di destra, invece, è 120x45.
Potrà ospitare tutto quel che funge da accessorio: condimenti, olio, piatti, posate, presine, ecc...
Perché due misure diverse?
Ma è ovvio: non c'erano mica due pezzi uguali!!!
Ma a me va bene così, fratelli.....
Settimana prossima realizzerò i muretti di sostegno per i piani di appoggio (o di lavoro). Visto quanto pesano, mi sa che dovrò farli belli "tosti".
Nelo frattempo, cari fratelli, nuntio vobis gaudium magnum:
L'HO ACCESO!
Ebbene si, fratelli, ieri sera l'ho acceso per la prima volta.
Focherello cauto e piccino, di primo rodaggio, senza pretese, di mero "avvicinamento", che serve solo a togliere l'umidità che ancora insiste nel forno, dopo tutti questi gg di essiccazione.
Stasera si replica.
Domani pure, con un fuocherello un po' più grande.
E domenica, a dio piacendo, vorrei accenderlo sul serio, per la sera.
Secondo voi procedo bene?
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emalimo.
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Ciao Ettore, come ho avuto modo di dirti, mi raccomando le accensioni, procedi con calma, non avere fretta,questa fase di, chiamiamola di precottura, e di importanza vitale per la durata nel tempo del tuo forno. Non mandarlo subito in temperatura, penso comuqnue che 3/4 giorni vadano bene. Aspettiamo tutti con ansia la prima pizza. Ciao Emanuele . -
jaws.
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bravo Ettore, in bocca al lupo! . -
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emalimo.
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Ciao Ettore, approfitto di questo mio scritto per farti ancora una volta i complimenti per il forno che hai relizzato, già se era al coperto........mi raccomando adesso il piano di lavoro, rigorosamente in marmo, in acciao forse sarebbe più pratico e durevole ma vicino al tuo forno......sarebbe un pugno in un occhio. Per le pizze devi curare la tecnica di cottura, l'impasto penso sia ok. La cottura non è facile, ti ci vuole la pala piccola per girarla, ho letto che non l'avevi!!!! Se posso darti un consiglio, quando fai il piano di lavoro vedi di fare una scanellatura che ti permetta di appoggiare la pala a livello del banco in modo che non sei obbligato ad inforcare la pizza, che se hai un impasto morbido sono dolori, ma la puoi tirare con le mani direttamente sulla pala, gli dai una aggiustata e la inforni, praticamente come puoi vedere nel filmato postato nel forum sulla pizzeria Da Michele,piccole cose che sembrano pochezze ma che poi, con il tempo ti accorgi che fanno la differenza. Ripeto se hai un impasto duro, diciamo da pizza alla romana, una bella infarinata inforchi e vai, se l'impasto è tipo napoletano cioè più idratato e quindi morbido devi usare parecchia farina per far si che la pala si infili bene sotto la pizza, ma non è facile, i rischi come già detto sono 2 o rompi la pizza o comincia ad allungarsi come un elastico oppure la farina abbondante messa per farla scivolare bene, rimane attaccata e in cottura lascia un sapore amarognolo sgradevole. Oddio, capita anche in pizzeria, ma a noi non deve capitare in quanto noi cerchiamo l'eccellenza. Ciao Emanuele . -
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Ciao, Fratel Emanuele, che bello rileggerti.
Mi sono trascritto i tuoi consigli.
Per quanto riguarda i piani di lavoro puoi leggere un po' più sù che li ho trovati in okite, un materiale simile al granito che sembra proprio fare al caso mio.
La scanalatura sarebbe perfetta! Un ottimo consiglio davvero. Anche perché ho già avuto modo di sentirne l'esigenza e di capire quanto possa essere importante.
Non sono sicuro che riuscirò a realizzarla, visto che l'okite è durissima da lavorare, ma ci proverò.
Ho già dovuto trasformare due pizze in calzoni proprio perché le avevo rotte inforcandole.
Ma, oltre alla mia imbranataggine, devo confessare che la pala non appare la migliore del mondo.
Anzi, domattina la fotografo e ve ne parlo in un msg apposito.
Grazie ancora, Emanuele e a presto!. -
emalimo.
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Ciao Ettore, ribadisco la notevole importanza di trovare il sistema di poter portare la pala a livello del banco di lavoro per poter meglio gestire l'infornata. Se non puoi fare la scanellatura puoi mettere un piccolo supporto, non so, bisognerebbe vedere un banco da pizzeria o guardare bene i filmati che si trovano in youtube. Una altra cosa molto importante è la legna, da noi qui al nord si trova il faggio non so da te, so che al sud ad esempio usano l'ulivo. Dicevo la legna deve darti la fiamma che ti farà alzare il cornicione e deve mantenere la temperatura. Se usi della legna non idonea che brucia in fretta o che scoppietta riempendoti la pizza di pezzettini di legno incandescente non va bene. Ciao Emanuele . -
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Hai perfettamente ragione, Fratel Emanuele.
Ho usato una varietà di quercia e credo che sia andata bene.
In effetti ho la sensazione che ci voglia un po' di fiamma in più e in questi giorni andrò da un amico che ha una falegnameria, così mi faccio dare un paio di sacchi di trucioli (di legno vero e non di quelle cosacce miste e chimiche).
L'ulivo sarebbe un sogno e ne avrei a tonnellate, ma giù a casa mia, in Puglia.
Qui a Roma si trova raramente e te lo fanno pagare 20/25 €/q.le, invece dei 13 della quercia e del faggio.
Sicché.... niente olivo :-(
Sai..... quando ero ragazzino, sul gargano mangiavo spesso da una signora che cuoceva le pizze nel forno a legna.... avevano un profumo mai sentito prima (e nemmeno dopo!).
A distanza di anni, oramai molto anziana, la signora mi confidò che lei utilizzava legna di agrumi (arance, per lo più), frutto delle potature degli aranceti molto diffusi in quella zona.
Credetemi..... non ci sono modi per descrivere quei profumi.
E vabbeh.... sto delirando come un vecchio bacucco.... torno di là, che c'è Michele che sta installando i piani di appoggio e ci sono mille piccoli problemini tecnici da risolvere.. -
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