-
.
Da fare...per caso è un pane tipico?. -
.faccio fatica a immaginare il gusto di quel pane... mi da l impressione di un gusto molto acidulo....
Il mosto vira rapidamente sull'acido, ma si fa l'impossibile per evitarlo. Forse nel reimpasto con la farina l'acidobacter rimane comunque indietro.
Bell'idea e bel pane anche se non amo l'enocianina, se non nel bicchiere. -
.
Pasqualina se non sbaglio aveva un matrimonio e risponderà il prima possibile.
Ettore ha messo in ordine le foto.. -
.
che spettacolo questo pane!!!! non vedo l'ora che pasqualina rispinda a tutte le domande fatte . -
Pasqualina in Cucina.
User deleted
Salve a tutti, spero di aver risposto a tutti con messaggio privato, se ho mancato di rispondere a qualche domanda, perdonatemi e cercherò di rimediare. Questo non è un pane tipico del Sannio, solo che mi riporta con i ricordi a quando ero piccola e guardavo mio nonno Pasquale che torchiava l'uva e ci faceva assaggiare il mosto dolce e profumato. Il sapore è particolare, ai miei figli però piace (e di solito sono abbastanza critici). Lo mangiamo insieme al formaggio e noci. A qualcuno può sembrare che ci sia poco sale, ma io di solito cucino con poco sale. . -
pinomerenda.
User deleted
molto originale . -
.
Ottima ricetta, penso che la proverò!
Però sarebbe bello se tu potessi rispondere pubblicamente alle domande che ti sono state fatte perchè le risposte mi interessano anche a me.... -
Pasqualina in Cucina.
User deleted
Eccomi, cercherò di rispondere a tutte le domande. Allora : questo pane nasce da un ricordo che avevo di quando ero bambina e guardavo nonno Pasquale che torchiava l'uva (e ci faceva assaggiare il mosto dolce e profumato). Ho provato così a fare il mosto a casa (la prima volta con l'uva fragola) quindi ho schiacciato 1 kg di acini d'uva, li ho messi in un recipiente coperto con un canovaccio, al riparo dalla luce in un luogo fresco e asciutto. Mattina e sera ho mescolato con un mestolo di legno. Dopo tre giorni era in piena fermentazione così ho passato gli acini in un passaverdura ed ho ottenuto circa 500 ml di mosto profumatissimo e frizzante. Ho scelto l'uva (rossa o nera) perché mi piaceva l'effetto cromatico del pane. Per il pane ho messo 500 gr di farina Polselli, circa 400 ml di mosto (che sostituiscono sia l'acqua che il lievito grazie alla fermentazione), poi sale e olio. Impastato bene e fatto lievitare. Come scelta mia personale metto poco sale perché abitualmente cucino con poco sale e non essendo una ricetta tipica del posto l'ho adattata ai miei gusti. Come risultato è un pane soffice, profumato e leggero che io abbino a formaggio, noci. A chi non piace il colore rossiccio, può provare a farlo con l'uva bianca, è comunque buono, anche se i miei figli sono stati attratti proprio dal colore inusuale. Provare per credere . -
.
Pasqualina, sei sicura che la dose di mosto sia esatta?
Quello è un pane idratato all'80% ma dalle foto l'idro sembra più bassa. -
NÉGHER.
User deleted
Bello grande Pasqualina compliments . -
.
Anche a me sembra altissima l'idro . -
Pasqualina in Cucina.
User deleted
Si questa è la dose di liquidi( 380/400 ml per 500 gr di farina ) che io uso normalmente. Con queste dosi io mi sono trovata sempre bene. . -
.
Ciao a tutti!!
Ho in fermentazione un chiletto d'uva bianca da ieri sera
Domani o dopodomani, a seconda della fermentazione, seguirò il procedimento per una focaccia con farina 00 Casillo per pizza (che mi piace assai), farro 1 bio e un po' di grano duro rimacinata.
Spero di poter condividere un buon risultato!!. -
Pasqualina in Cucina.
User deleted
Fantastico. Io con questa miscela si farine non ho mai provato a fare il pane al mosto quindi non so quanto liquido prende la farina.Sono curiosa di vedere il risultato. A presto:-) . -
Lidia Colombo.
User deleted
Buongiorno a tutti,
mi fa molto piacere sapere che la mia ricetta del pane lievitato con il mosto stia avendo molto successo, mi fa molto meno piacere vedere che non è stata citata la fonte.
Questa ricetta è stata da me pubblicata sul sito uncuoredifarinasenzaglutine.com il 23 ottbre 2012 e ora è anche coperta da diritti d'autore in quanto pubblicata sul libro Zero Glutine di Olga Francesca Scalisi.
Mi vedo quindi costretta a rivendicare la paternità della ricetta e soprattutto del metodo che, come è possibile vedere paragonando le ricette, è stato replicato in modo identico, nella tempistica, nelle dosi e nella preparazione.
Gentile Sig.ra Pasqualina le chiedo quindi una rettifica del post con la citazione della fonte.
Grazie e cordiali saluti
Lidia
P.S. se qualcuno ha delle domande da farmi in merito alla ricetta formulatele pure sul sito che vi rispondo.
Edited by Lidia Colombo - 17/9/2015, 15:57.