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Fabio Mangiafuoco.
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Eccoci qua a descrivere come realizzare uno dei piatti più semplici, ma non per questo più facili della tradizione gastronomica romana.
Vi dirò di più, è una delle più... delicate da realizzare; uno di quei rari casi in cui serve quel pizzico di sensibilità, quasi quasi direi percezione sensoriale nel saper dosare ingredienti e tempistiche.
Nonostante la premessa scoraggiante devo dire che se siete attenti a quello che succede in pentola non avrete troppi problemi.
Dunque, cominciamo dagli ingredienti:
spaghetti: q.b.
pecorino romano DOP: q.b.
pepe nero macinato fresco: q.b.
Capite adesso cosa intendevo per sensibilità? Molto dipende dal tipo di pasta utilizzato, dal grado di stagionatura del pecorino e dalla grana più o meno fine dello stesso, e dal gusto personale che molto influisce.
A questo punto starete dicendo "vabbè non ci vuole dare la ricetta!" E invece no, sto cercando di spiegarvi come porvi davanti a quel fornello.
Questi i miei consigli per arrivare ad un risultato perfetto:
Mettete a bollire un'abbondante quantità di acqua salata ma non troppo.
Fate cuocere degli "ottimi" spaghetti molto al dente e nel frattempo grattugiate un'abbondante quantità di pecorino non troppo asciutto e che quindi esca dalla grattugia con una grana grossa e grassa per la quantità molto sta al gusto e alla percezione che si ha mantecando la pasta alla fine. Spesso se ne grattugia una certa quantità e poi mantecando si nota che ce ne vuole ancora un pò; così non siate avari, preparatene un bel pò, se poi la pasta ne vuole meno, ve lo terrete per la prossima volta!
Macinate il pepe nella quantità a voi gradita.
A questo punto inizia la fase cruciale:
se avete bambini fate lavare le mani a tutti adesso e non dopo; fateli accomodare tutti a tavola (pure la nonna che magari è un pò lenta)
spegnete il fuoco sotto la pentola e mettendo un recipiente sotto lo scolapasta scolate e conservate una buona quantità di acqua di cottura;
rimettete la pasta nella pentola ancora bollente, aggiungete una generosa quantità di pecorino e una mestolata di acqua di cottura;
rimestate velocemente, ma con amore, è qui che si instaura il feeling tra voi e la nascente cremina formata dal formaggio che fonde dolcemente e l'amido rilasciato dall'acqua di cottura.
Vi sottolineo che sotto la pentola non c'è fuoco acceso, se no fate una palla di formaggio incollata agli spaghetti. Sarà il calore degli spaghetti, della pentola e dell'acqua di cottura a sciogliere il formaggio idratandolo quanto basta.
Mentre rimestate osservate attentamente cosa succede in pentola e vedete se serve ancora formaggio oppure no; se l'acqua messa è sufficiente o ne serve ancora un pò
Non fate asciugare completamente l'acqua; sul fondo deve sempre rimanere un velo di cremina acquosa, quella giusta che nel tempo che porterete in tavola verrà "bevuta" dalla vostra creatura.
Quando vi riterrete soddisfatti aggiungete il pepe e date le ultime quattro rimestate.
Impiattate, aggiungete, se vi piace una piccola quantità di pepe macinato all'istante e... buon appetito!
Capito adesso perché non dimagrirò mai?
Questa ricetta è una dichiarazione d'amore e va molto al di la del semplice cucinare.
Spero di essere stato abbastanza chiaro.
Non scoraggiatevi al primo tentativo, certi rapporti maturano con il tempo!!! (che sto dicendo?)
Questa la foto di quella fatta oggi.
images
Fabio. -
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Bellissimo piatto..
Non direi tanto semplice... gli ingredienti sono pochi, ma per una realizzazione perfetta, si deve essere precisi nella tempistica.. -
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Ok... devo provare... provare... provare... finché non vinco io.
Grazie per averla postata!!
A luglio... visciole.... -
Fabio Mangiafuoco.
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(E' la più adeguata... domani mattina vado dalla dentista!) . -
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... a Faa ... me sei piac iuto ... . -
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questa é la più "bona" delle ricette romane , ma anche la più difficile da fare , quella della foto é venuta benissimo . . -
Fabio Mangiafuoco.
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Pierpà, per la pasta o per il dente???
@ Onorino: grazie del complimento.
Beh si non è proprio facile.... -
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per l'entusiasmo in primis e poi per il resto. essere bravi è un dono ma, non è facile rimanere con i piedi per terra ... . -
Fabio Mangiafuoco.
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(questi sono per i piedi per terra!!!) . -
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L'ho fatta.
Ho seguito quello che hai fatto tu passo per passo.
Rispetto alle altre volte c'è stato un notevole miglioramento.
Ma di tanto!!
C'era la cremina e non si sono fatte pallette strane di pecorino.
Devo continuare a provare....................
Sicuramente è questione di gusti. C'è chi preferisce l'amatriciana, chi la gricia e chi la cacio e pepe.
Io divento matta per questa.
Potrei farla anche tutti i giorni.
Grazie di cuore!. -
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Tutto molto facile, quasi banale.Ma come spesso succede le cose facili non sempre riescono bene.Accattivante la narrativa con cui proponi la tua ricetta.Un piacere averti letto... . -
Fabio Mangiafuoco.
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Grande Rita!!!
Gran bella preparazione, ma da te non ci si può aspettare niente di meno!
Sono felice di averti aiutata nella realizzazione di un pezzetto di "poesia" romanesca.
@cavok: Grazie. Sai, quando scrivi con il cuore.... -
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Cacio & pepe deltagialla version
250 gr x me medesimo :-)[IMG][/IMG]. -
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ahh ....li hai fatti asciugare un pò troppo .... però Giusè .... ne potevi calare 500 grammi ... venivo volentieri ... . -
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Pier...tranquillo che nn erano asciutti ma moooolto cremosi...non devono essere cremosi?...pasta grano duro di gragnano NON spaghetto ma vermicelli...molto porosi....poi quella foto l ho fatta dopo 10 minuti...se noti ne mancano tre forchettate...:-)
S venivi te...un manicomio....ti avrei messo ai fornelli...ma prima saremo andati a comprare la semola:-)))).