UN TRANQUILLO WEEKEND DI GODURIA (all’Antica Pizzeria e Friggitoria Di Matteo).

- Zio Kurando, ma quindi a Roma tu dove mangi la pizza?
- Beh, da un sacco di parti...
- D'accordo, ma qual è il posto dove non puoi farne proprio a meno?
- La verità? Ma Napoli ovviamente.

E infatti io oggi stavo là...

Una giornata pregna di tappe e piuttosto surreale.

A me piace da matti il cinema del terror, soprattutto quelle pellicolacce dove ci sono città e villaggi deserti ma col mostro in agguato.
E oggi Napoli era così.
Una Napoli ancora tappezzata di amorevoli addii e arrivederci al grande Pino Daniele. Una Napoli bagnata come un pulcino per via delle pioggierelle che andavano e venivano.

Al che mi rivolgo a te, caro fratello napoletano. E ti domando.
Quando scende la pioggia a Napoli, ai cittadini cosa gli succede?
Non ho prove scientifiche, ma comincio a credere che la vostra bellezza come popolo dipenda da due geni specifici annodati nel DNA.
Uno che riceve sole dall'alto e produce propellente al 100% partenopeo e l'altro altamente suscettibile alla viscosità dell'acqua; un gene totalmente idrofobo, tremendamente idrorepellente!

Oggi all'ora di pranzo di un ordinario sabato, tutte le cattedrali della verace erano semi deserte. Tutte!
Da Michele fino al grande Di Matteo.
Un paradiso santo per il viandante, un luna park gigantesco per l'appassionato di pizza, accigliato durante il viaggio di andata, in quanto consapevole delle file che gli aspettano prima di varcare uno di questi regni dell'impasto fumante!

Amici napoletani. Cos'è successo oggi?
Qualcosa, pergiove, mi sfugge.
E nel dubbio e l'incredulità, io di certo non sono stato a guardare...