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Vabbè, è quello che avevo inteso io. Abbattimento di costi e maggiori vendite, anche se in parte con margini inferiori.
Inoltre riduci il rischio diversificando le possibilità di vendita.
Trovo sia una cosa buona.
Specialmente per il consumatore avveduto che sa come districarsi in queste cose.
Non trovi?. -
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Creano apposite linee per i discount, ma il prodotto è il medesimo.
Noi arriviamo a casa e l'imballaggio lo buttiamo, ha senso pagare il doppio?
Secondo me no. -
.Vabbè, è quello che avevo inteso io. Abbattimento di costi e maggiori vendite, anche se in parte con margini inferiori.
Inoltre riduci il rischio diversificando le possibilità di vendita.
Trovo sia una cosa buona.
Specialmente per il consumatore avveduto che sa come districarsi in queste cose.
Non trovi?
Quoto in pieno. Più che altro volevo contestare chi dice che si tratta di prodotti diversi. Le differenze, se ci sono, sono minime e riguardano più il contorno... e magari poi scopriamo che le linee più semplici ed economiche hanno più qualità perché meno trattate rispetto alle confezioni di gran marca. Talvolta con scadenze più ravvicinate e una quantità inferiore di zuccheri aggiunti.
Non ero d'accordo sull'uso della parola marketing perché quest'ultimo è molto più subdolo e pervasivo rispetto al riconfezionamento.. -
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Ma in fondo è il marketing che ti invoglia a scegliere un prodotto.
Se una ditta sa fare pubblicità e crea un'aura di qualità intorno a un suo prodotto, il consumatore si fida. E questo è ciò che fa il marketing. Crea un valore aggiunto effimero ma dagli effetti dirompenti.
Poi, se il prodotto lo si trova in "versione economica", meglio.
Anch'io, quando trovo quei prodotti, li prendo subito.
Come dice Chiara, spendere di più per la confezione e per il marchio, se sai dove trovare la stessa cosa no name, perde di senso.
Se, invece, non sai dove trovarlo, allora la fiducia che hai ti motiva e ti tranquillizza.
Ritengo sia umanamente normale e comprensibile.
Un esempio. Anni fa, siccome in Germania il latte per neonati costava il 20% del prezzo italiano (non in meno, neh! Proprio il 20%, ovvero un quinto!!!), ne prendevo a bizzeffe per amici che non potevano allattare.
Il massimo della differenza tra alcuni prodotti era lo 0,x di una vitamina o di un elemento.
Uno costava 9€, l'altro 5. Stesso produttore, stesso stabilimento, stessa certificazione di qualità, stesso tutto.
Se ci pensi, quelli che riescono a creare un tale sistema sono davvero bravi. Non li apprezzo, ma è il mercato!. -
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ciao ettore io per il prosciutto non mi preoccuperei tanto..
a mio modestissimo avviso dipende dal sale...forse una concentrazione particolare in una data fibra muscolare e dalla stagionatura.
dico questo perchè mi è capitato di vedere tali riflessi in prosciutti completamente caserecci...(per casereccio intendo maiali allevati come Dio comanda, macellati e trasformati con criterio).
l'estate scorsa abbiamo aperto un prosciutto che aveva 2 anni di stagionatura vista la dimensione (a crudo la coscia pesava 35 Kg)
e i riflessi c'erano.. -
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Bravo Blerofonte!!!
E' esattamente così.
Mi ha risposto quel mio amico e mi ha detto che è una di quelle cose per le quali si sono rotti la testa quelli che fanno confezionamento perché si nota nell'affettato, ma hanno poi visto che il fenomeno si verifica anche nei prosciutti caserecci, soprattutto se affettati a macchina.
E' un effetto della salagione. In certe condizioni ambientali e con certi animali, semplicemente si crea qualche tipo di cristallo colorato o di altra cosa.
Non è dannoso e non è indice di qualità scarsa.
Ora sono contento e tranquillizzato anch'io!.
Prosciutto crudo "LINESSA"LIDL |
