-
.
Ciao a tutti,
sto usando con successo la farina Viva rossa, è una tipo 1 forte con w320 costosa ma molto buona, sia come sapore che come consistenza e risultato di lievitazione con il licoli.
Mi trovo molto bene con questa farina, sia per teglie romane che per focacce più alte e soffici, la uso spesso anche in sostituzione del pane.
Nonostante sia una farina di nicchia ha un problema: non è bio.
Ho provato con un'altra farina, stavolta bio, come la buratto del mulino Marino, anche questa di ottima qualità, ottimo sapore, ma non ha la forza e l'elasticità dell'altra, quindi i risultati seppur ottimi di sapore non vengono con la consistenza e la struttura perfetta dell'altra.
Volevo chiedervi, parlando ovviamente di due farine non da centro commerciale o da 50 centesimi al kg, quanta differenza fa in termini di salubrità la certificazione Bio? Pensate che, in termini di salute, sia una dicitura irrinunciabile o qualcosa che tende più al formalismo?
Grazie a chiunque vorrà rispondere
Saluti. -
.
Advanced Member
- Group
- Member
- Posts
- 1,994
- Location
- Dongguan (Cina)... ma con la Romagna nel cuore
- Status
- Offline
sono solo certificazioni... è tutta fuffa nella quasi totalità dei casi (come in tutte le certificazioni i certificatori guardano la carta, se il processo è ok dal punto di vista formale nessuno si cura di verificare che lo sia veramente all'atto pratico) . -
.
Il problema del Bio (con tutto il rispetto per chi lo adotta ci mancherebbe) e che se si coltiva bio un terreno e tutto attorno ci sono terreni coltivati con pesticidi e concimi chimici…..chi garantisce che il prodotto rimanga Bio? Le certificazioni sono importanti ma ogni quanto tempo vengono fatte? Purtroppo è già capitato che analisi di prodotti dichiarati Bio avevano residui chimici all’interno dovuti sicuramente a contaminazione esterna e non dalla coltivazione stessa. Detto questo sicuramente una farina veramente Bio non farà male alla salute. .