La Confraternita della Pizza

Posts written by Kurando

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    Quoto Japi!
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    M'accodo al quesito di Rita bella! :wub:
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    CITAZIONE (takengi @ 28/6/2016, 17:45) 
    Per concludere, non posso che consigliare i prodotti di Pierpaolo, i quali solo a guardarli trasmettono la passione e la bravura che lo contraddistinguono.
    Ai timorosi per il costo, dico: tanto spendi, tanto vale. In questo caso il detto è da girare positivamente. Non si spende poco ma il valore, la soddisfazione e il confort di utilizzo sono altissimi.

    Esatto.
    A distanza di anni e di pizzate in assetto da guerra, confermo le mie impressioni sulle opere lignee del capace Pier.
    Pala meravigliosa e sempre all'altezza di ogni calore, situazione, idratazione.
    Cassette per la lievitazione belle da osservare e da maneggiare.
    E più passa il tempo e più i materiali si fanno belli e preziosi.

    L'ho scritto un miliardo di volte.
    Chi pizza con l'idea del 'vabbè, ma intanto inforno sporadicamente' o è settato lungo il pensiero 'del tutto e subito', allora consiglio di approcciare senza problemi alle pale puzzone disponibili nel web a pezzi stracciati.
    Se invece siete tipi esigenti, i cui risultati li osservate e metabolizzate nel tempo, allora rompete il maialino di coccio contenente gli spiccetti, fate qualche sacrificio in più, ma affidatevi alle accortezze di un professionista che vi regalerà oggetti bellissimi fatti per durare.
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    La ditta Zio Ciro, tempo fa aveva ordinato uno stock sostanzioso di bruciatori Drago by Avanzini. Attualmente non so cosa montino. Ma è capace sempre i Drago. La miglior cosa ovviamente è contattarli.
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    Frankone nostro...
    Questi sono i messaggi che ti mettono di buonumore.
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    Eccomi!
    Beh, il metano è più pulito, più comodo da usare e costa meno rispetto alla bombola di gpl.
    Poi è ovvio che anche il gpl va benissimo: tra uno e l'altro vanno solo sostituiti gli ugelli per ovvie diversità di pressione.
    Ah, perdonami di non aver risposto al dettaglio ai tuoi quesiti.
    Per quanto riguarda la permanenza all'addiaccio del bruciatore, non ho da rilevare particolari problematiche. Se acquisterai lo Zio Ciro con l'impianto a gas Avanzini che montano loro, ti accorgerai che quello è materiale fatto per resistere a ogni clima e a ogni situazione. Poi certo, se sta proprio tutto il tempo sotto il cielo plumbeo, magari puoi inventarti per scrupolo delle coperture con della semplice plastica da adattare sul quadro del bruciatore (dove ci sono le manopole).
    Comunque il bruciatore passa sotto il forno e lo Zio Ciro in sè già funge da ombrello in modo egregio. Per quanto riguarda il forno lasciato all'aperto invece, ti dico che è talmente massiccio e fatto bene che qualunque clima gli fa il solletico con la piuma d'oca. Ma anche qui, sempre per scrupolo, potresti inventarti una copertura al volo con della semplice cerata di quelle blu e verdi che costano tre lire.
    Insomma, questo dell'esposizione alle intemperie lo ritengo l'ultimo dei tuoi problemi.
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    Bellecose Romolo.
    Intanto la questione più evidente.
    Lo Zio Ciro 80 è una belva micidiale, di peso e di stazza.
    Ma anche lo Zio Cirino 60 non è che sta lì a guardarsi la panza sotto il sole: ha una sua meravigliosa consistenza, ma è molto più compatto rispetto al fratello maggiore.
    Per quanto riguarda le tue domande e dopo varie prove ed esperimenti da parte mia, l'unico particolare da mettere sotto la lente nella cottura a gas è anche quello più scontato. Mi riferisco al tipo di preriscaldamento del forno, che non gode di una conduzione di calore della platea prodotta dal contatto diretto con la brace. Per cui, col bruciatore acceso, il calore dovrà necessariamente piovere dall'alto e scaldare per irraggiamento la platea. Quindi, anche se il 60 è più piccolo e dunque scalda prima, ci vorrà almeno un'ora e mezza piena prima di considerare il forno pronto per fare la guerra.
    Altro particolare del gas, è la suscettibilità col vento. In sostanza, meglio non beccare la giornata ventosa perché il fiammone non trova pace ed essendo una linguona di fuoco bella famelica, è sempre meglio gestirsela senza venti sinistri.
    Detto questo, il resto è praticamente meraviglioso.
    Si mette a cannone la fiamma e si pizza senza pensare neanche due secondi a perdite di calore repentine come avviene con la legna. E se cucini pale, il calore ondivago non è un grande problema, ma se sforni veraci tot gradi in più o in meno fanno la vera differenza.
    Altro vantaggio è che si resta pulitissimi in platea e te a fine pizzata non puzzi di fuliggine appiccicona.
    Insomma, per me è il top.
    Senza nulla togliere alla cottura elettrica o a legna ovviamente.
    A mio parere la legnetta resta la pietra angolare irraggiungibile, ma il gas è una validissima alternativa e con questo forno ci si diverte parecchio.
    Resta il fatto che dopo un'oretta e mezzo, le pizze cominci a sfornarle a nastro e non ti fermi davvero più!
    Poi, se proprio hai la possibilità, cerca di lavorare a metano invece che a gas con la bombola.
    E ultima cosa. Boh. Io il 60 non me lo farei se dovessi usare solo legna. Ma se l'idea è quella del gas, allora per me il 60 è un forno perfetto, col giusto equilibrio tra spazio interno e compattezza esterna.
    Ahò, io sono qui. Per qualsiasi cosa chiedi

    E nel frattempo ti fo un omaggio.

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    Sì.
    Quanto gli piacciono ste cose ai napoletani :P
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    Con un milione di euro di risarcimento, Brandi si potrà permettere di fare pizze con lo spirito e le accortezze dell'amatore casalingo, ahah.
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    Io, giocando sempre sulle temperature, oscillo fra il 10-15% massimo di LM.
    Più che altro perché a grandi linee so come si comporta l'impasto.
    Di routine preparo sempre due impasti. Uno di biga con LdB e l'altro con LM appena rinfrescato e triplicato di grandezza.
    E l'impasto di Lievito Madre lo staglio sempre un po' prima di quello con biga.
    In realtà anche la biga macina tantissimo a livello di maturazione, tuttavia l'impasto con lievito madre lo lascio sempre riposare più tempo in appretto per via dei suoi comportamenti più lenti ma 'anarchici'. Ma sempre tenendolo d'occhio, poiché quello che dice Ettore è sacrosanto: "problemi alla maglia, magari contrastanti tra loro (impasto rigido e tendenza a strappare)".
    E poi Filippo, detta tra noi, a volte col LM ti esce un impasto atomico, spettacolare, estensibilissimo e a volte tocca farci un po' a botte.
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    Cari confratelli, consorelle e zii di vario grado di parentela.
    Con Internet a portata di click ci sentiamo tutti navigati, svagati, sicuri dei propri mezzi. Ed è normale sentirsi in questo modo, fa parte dell'ordine delle cose.

    Eppure il World Wide Web è una roba nuovissima se rapportata a quanta umanità è già passata sotto i ponti dell'esistenza.

    I social network ci fanno sentire onnipotenti, padroni del mondo, ma in verità ne sappiamo pochissimo delle dinamiche tecnologico-sociali che sfrecciano dietro un'ordinaria home page di Google.

    Prendete questo luogo portentoso.
    Oggi che ci vuole, voglio preparare una focaccia, digito il nome del cibo sul motore di ricerca e in un attimo ho tutto sottomano, magari una ricettina del passato scritta da un confratello. Preparo la focaccia, me la sgargarozzo e sto a posto così. Tutto facile, regolare, quasi banale.

    Ma ripensiamo un attimo all'era pre-Internet e a cosa significava preparare una pizza in casa che si avvicinasse alla lontanissima a un disco sfornato da un pizzaiolo professionista.
    Confronto impossibile, risultati desolanti.

    E poi i tanto famigerati segreti custoditi dai pizzaioli da più di un secolo... robe misteriose e impenetrabili all'uomo della strada.

    Poi ci sarebbe da parlare di cos'è l'editoria oggi in Italia (gran parte e non tutta per fortuna). Del disinteresse cronico dei contenuti a vantaggio della sopravvivenza dell'editore, col solo obiettivo di stampare mondezza giusto per svoltarci qualche lira. Per cui ti vedi libri di pizzaioli e cuochi affermati di una qualità avvilente.
    E questo fenomeno mica è colpa dei nostri eroi dell'arte bianca, ma dell'interazione di alcuni settori (gastronomico/librario) che se non presi seriamente rischiano di tuffarsi nella palude del patetico.

    Insomma, un bel caos risaputo e praticamente eterno, almeno da quando veniamo ritenuti consumatori.

    E poi metteteci il navigatore internet medio, personaggio generalmente poco informato di come funziona il web, che ottiene informazioni fondamentali pensando che quest'ultime giungano dal cielo o da un punto magico nascosto fra le nuvole chissà dove.

    E invece no. Dietro ogni insegnamento, dietro ogni consiglio o dritta c'è un'intera umanità che offre se stessa senza chiedere nulla in cambio.

    Tutta sta pappardella solo per lanciare un monito, per intonare un grido di battaglia affinché ci si renda conto della preziosità di ognuno di noi. Dal primo all'ultimo. Ognuno a suo modo, ognuno con una sua peculiare qualità.

    E se queste qualità vengono condivise col giusto spirito, poi accadono parentesi incredibili come la creazione di un ebook, di un qualcosa fatto per restare.

    Che uno potrebbe dire 'e che ce vò' e invece il zio qui vi dice di non sottovalutare mai la bellezza e la potenza di iniziative di questo genere. Di quale meccanismo umano fichissimo si nasconda dietro un file pdf.

    Per cui confratello caro, ti dico offri il tuo contributo dando sempre il massimo e fallo soprattutto per te stesso. Perché se lo avrai fatto per te stesso, poi sarà meraviglioso quando scoprirai intorno a te interesse e consenso.

    La Confraternita della pizza, dabbasso e con pochi mezzi ha lanciato la palla lontanissimo, dando tutto quello che poteva dare.

    E la soddisfazione più bella non sarà quella di ricevere i grazie e le faccine felici, ma quella di inoculare in ognuno di voi il germe della consapevolezza.
    Consapevolezza di poter arrivare, tutti insieme, dove si vuole.

    Daje perzio!
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    Le classifiche. Ahah. Ma in base a che? In base a chi?
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    Zio Kernel, se hai qualche altro luogo dove fotografi e mostri gli scatti fammelo sapere, che ste immagini espressive all'ennesima potenza mi piacciono troppo. Bravo porcoddue, non mi stancherò mai di dirlo.

    Una foto normale di una pizza rimane tale, una foto di una pizza scattata da te ci senti pure il profumo.
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    Oh a regà, sul serio. Ste foto spaccano di brutto!
    Mettono paura, poiché sono espressivissime, quasi in movimento, tipo le gif animate.
    Che dono che avete zii.
    Ste foto mi danno l'idea come di qualcuno che mi mette a letto e mi racconta favole articolatissime e piacevolissime da ascoltare.
    C'hanno proprio la polpa dentro. Ogni volto immortalato risulta una cifra interessante.
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    Signori, sappiate che Ro.bi prepara gli zuccherini atomici quelli che galleggiano nell'alcol aromatizzato, che poi tu ne prendi uno col cucchiaino, gli dai fuoco, aspetti che sfiamma per bene e alla fine butti in bocca e godi come drago volante.
    Io ed Ettore, servendoceli a vicenda, ne abbiamo mangiati tipo mille per uno. Ettore in particolare era andato in fississima ad accenderli come torce.
    Ottime cose.
1531 replies since 4/6/2013
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