La Confraternita della Pizza

Posts written by Stefano Cioffi1

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    Mi sembra troppo compatta. Dimmi il procedimento, il tipo di farina, di lievito. Cosi' avremo elementi per capire qualcosA. intanto ti saluto.
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    Salve a tutti finalmente ho provato la farina Petra 3 per la pizza Napoletana, dopo anni che uso la Caputo Rossa di cui ormai conosco pregi e difetti, avendola usata tantissime volte. Essendo una farina forte e ricca di fibre, essendo una tipo 1, un po piu difficile da lavorare ma più saporita e ricca di fibre (che tendono a trattere l'acqua in cottura), ho fatto un impasto diretto: 1 lt d'acqua e 100 grammi, 1.700 grammi di farina petra 3, 2 gr. lievito di birra (era scaduto ma era ancora buono per fortuna), 47 gr. sale marino.
    Ho impastato in circa 12 minuti (questa farina sembra arrivare al punto di pasta molto velocemente), fatto riposare, fatto due pieghe e messo a riposo un ora a T.A. e poi bloccato in frigo a 4 gradi dalle 20.00 di sera fino al giorno dopo alle 15.30, dove fredda ho fatto lo staglio, creato dei panetti di 300 gr. rca l'uno, messi a dimora a T.A. Prima pizza alle ore 21.30 infornata nel Forno a legna a temperatura sui 420 - 450 gradi max, cottura in un minuto e mezzo circa. Pizza davvero ottima, ha un sapore buonissimo questa farina.
    Ma devo migliorare l'impasto, del resto non conosco questa farina e ha dei tempi di maturazione diversi dalla Caputo Rossa, che poi è una 00.
    Consigli ? Critiche ?
    Ho notato:
    1) Ovviamente un P/L diverso dalla Caputo Rossa: se la Caputo rossa si estende facilmente e oppone poca resistenza, questa qui si stende ma bisogna stare un po più attenti, inoltre sembra sempre un po' bagnata e appiccicosa: per stendere ho utilizzato tecnica napoletana e farina di semola. Le prime due pizze non sono venute rotonde, una si è attaccata un po sulla pala e non ho combinato un guaio solo perchè ho un minimo di esperienza, l'altra ho sbagliato lo stacco. Poi alla terza sempre migliori, dovevo comprendere un po' questa farina.
    2) Credo che dopo lo staglio, avendo maturato almeno 12 ore in frigo, possa resistere anche 7-8 ore a T.A con poco lievito (circa 1 gr a litro) o sbaglio?. Qualche bolla c'era ma nel complesso non tantissime.
    In attesa delle Vostre Critiche, suggerimenti, consigli, domande, dico che come sapore è Eccellente, meno neutra di Caputo, che pure è buona, questa è più saporita.
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    Non lo so sinceramente.In primis il lievito, che forse è troppo, io proverei un 1grammo, ma non so la W della vostra farina, in ogni caso 5 grammi è troppo per mezzo litro di acqua, non serve e fa anche male. Hai messo abbastanza pomodoro o ingredienti sopra al centro? Perchè se c'è qualche parte scoperta da condimento quella si gonfia. Senza foto e altri commenti difficile a dirsi.
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    Complimenti, bellissimi. Anche io ho del LM fatto da me ad inizio quarantena e pronto già da una decina di giorni (dopo rinfresco raddopia in 3 tre ore a t.A.) ma devo ancora provare con il forno a legna, il LM è migliore sotto ogni aspetto ma la sua gestione devo ancora comprenderla bene.
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    Salve a tutti volendo fare pizza napoletana da cuocere nel mio forno a legna in 60 / 90 secondi al massimo 2 minuti a 400 gradi, avendo le farine petra molte più fibre e il germe di grano, essendo tipo 1, ed avendo anche un W alto, pur se non indicato sul sito Quaglia, volevo sapere quale devo usare secondo voi tra le petra 3 e la 1 per fare la pizza napoletana e se sapete darmi consigli, volendo fare una cottura non più lunga di 2 minuti a 400 gradi, che idratazione devo usare. Insomma sono aperto a consigli.
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    Bravissimo davvero belle da vedere e ben cotte.
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    Verissimo ed è difficilissimo trovare qualità non acide, io sto usando anche il piennolo del vesuvio ed è carichissimo più forte ma a me piace
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    CITAZIONE (Matteoxr6 @ 3/12/2019, 17:54) 
    Uso il passaverdure oppure lo frullo poco poco, dopo averlo schiacciato a mano. Lo preferisco.

    Ok bene. Io preferisco passaverdure a maglia larga oppure con la mano, frullarlo evapora tutto nel FAL
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    Il consiglio sulla pietra refrattaria è verissimo: per la Napoletana io nel mio forno a legna 70x70 pizza Party ho comperato il biscotto saputo, un altra storia
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    CITAZIONE (Matteo Toma @ 2/12/2019, 16:05) 
    Salve a tutti, é da maggio che provo a fare una pizza decente (il mio sogno é fare una simil napoletana senza avere il super forno). Innanzitutto premetto che ho comprato un fornetto Larem su Amazon (quello da 149€)

    Allego foto di pizze fatte da me da Luglio ad oggi.
    Il problema é che non so dove sbaglio, il cornicione o viene crudo o biscottato.. non riesco a farlo lievitare molto
    (Sul fondo del forno sto sui 250° e più e sopra , sulla resistenza é minimo sui 400°). Impasto nel 90% dei casi a mano e anche quando ho impastato con il bimby (non posso permettermi un'impastatrice professionale) sono uscite bene ma nulla a che vedere con una verace, eppure se vedete le foto su amazon c'é qualcuno che col mio stesso forno ha ottenuto risultati migliori di me.
    Impasto sempre minimo 15 minuti, e di solito metto a pioggia la farina sull acqua e il lievito (uso il secco) e dopo 5 minuti aggiungo il sale.. le mie lievitazioni sono sempre di 8 ore la penultima pizza nella foto é stata 22 ore in frigo e 4 a t.a.(19-20°), l'ultima é una farina con lievito già dentro nella confezione e l ho fatta lievitare a t.a. 4 ore (sempre 19-20°).
    Vorrei capire dove sbaglio, secondo me sbaglio nel punto di pasta o nell'incordatura, nel senso che non raggiungo il punto di pasta o incordo poco o tanto... A parte le farine che uso che sono discutibili (tipo 0 da supermercato... Con basse o medie lievitazioni). Ho provato anche le farine magiche ma non cambia molto. Ovviamente sulla morbidezza ci sono, ma sembra crudo l'impasto, soprattutto l interno del cornicione. (Cuocio le pizze in 3-4 minuti massimo)

    Spero possiate darmi una mano sono disperato 😭 sono abbastanza sicuro che comprando una farina decente come la caputo le cose migliorerebbero di gran lunga...

    Per fare una napoletana, cornicione alto, pizza morbida, cottura in 60-90 secondi al massimo, ci vuole un forno a legna, a gas, elettrico (il piùù difficile dove fare napoletana) che raggiunga come temperatura di platea almeno i 450 gradi, io inforno ai 500 gradi. Temperatura di platea, non parlo della pietra refrattaria che avrà una temperatura ridotta e che può bruciare o no la pizza ad alte temperatura a seconda della qualità.
    Per l'impasto usa farina di media forza con W sui 250-310, se non ce l'hai fai come i vecchi pizzaioli quando non c'erano le farine come oggi per pizza, prendevano le farine nostre deboli e le "arricchivano" con farina forte manitoba (w400 circa), potresti fare 80% farina debole + 20% manitoba e provare, ma il consiglio è usare farine tipo petra o caputo.
    Impasto a mano max 20 minuti, con impastatrici max 15 minuti per non surriscaldare e rovinare la maglia glutinica. L'incordatura in macchina avviene quando l'impasto si stacca dai bordi e va tutto sul gancio dell'impastratrice. Dal momento che incorda non lo devi impastare troppo oppure rovini stressando la maglia glutinica. A mano l'incordatura avviene quando si stacca dal recipiente la senti, la metti su un marmo o un tavolo di legno e fai due giri di pasta. Deve attaccare un pò ma non troppo.
    Non usare il lievito secco, usa quello fresco, ricorda per 1 lt di acqua circa 0.4 mg / 3 grammi a litro, 40-60 gr. di sale. Il sale metto sempre 50 grammi per litro perchè il sale aiuta la formazione di maglie glutiniche più sviluppate, assieme al tipo di farina: farine con W basso (deboli) non formano grandi strutture glutiniche per questo avrai un impasto lievitato nel breve periodo ma che durerà poco.
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    CITAZIONE (la vecchia saggia @ 2/12/2019, 20:54) 
    Complimenti per il fal: intanto senza dubbio io ti ruberei uno spicchio della margherita coi piennolo :wub:

    Qui dici: ..."lasciato in massa a lievitare per 4 ore, poi stagliato, lasciato un ora a t.a. poi rimesso in frigo”...
    quindi vuol dire che tu hai fatto uno staglio e un rigenero dei panielli e poi li hai lasciati dal venerdì sera fino al sabato pomeriggio, quando li hai “usciti” dal frigo.
    A questo punto immagino tu abbia comunque fatto un rigenero dei panielli per le ultime 5 ore a ta. Giusto?

    Come ti sei trovato in stesura coi panielli?

    No no dopo lo staglio li ho lasciati un oretta a t.a e poi ho rimesso le cassette con i criscitelli in frigo e li ho cacciati alle 3 del pomeriggio circa, iniziato a infornare intorno alle 9 di sera, non li ho rigenerati, avevano poco lievito e la biga (circa 20%)

    Per il FAL devo conoscerlo errori ci sono peccato che è piccolo, difficile gestire due pizze, solo perchè poi c'è la legna, però si può fare.

    La stesura: la mia impressione è che dovevano stare ancora più tempo senza rigenero a t.a., calcolando che c'è la biga che da conservabilità all'impasto (è durato per tre giorni, ho fatto ieri le montanare, lunedì a pranzo) e c'era pochissimo lievito. Farine usate: caputo rossa. La nuvola non è in commercio (la super) nei pacchi 1-5 kg, trovi solo la nuvola normale. Detto ciò stesura ottima ma poteva e doveva lievitare un altro po. Abbiamo deciso di fare piccole pizze sia per assaggiare tutti sia perchè volevo vedere il forno come usarlo per lo spazio ridotto

    Edited by Stefano Cioffi1 - 3/12/2019, 09:59
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    CITAZIONE (Matteoxr6 @ 31/10/2019, 23:59) 

    Pizzata--->Panetti avanzati riammassati e messi in frigo----->Ristagliati due sere dopo e cotti.



    Questa sopra è la premessa, per completezza, ma poco c'entra con il nocciolo del discorso.

    La questione è un'altra, e cioè l'aver veramente metabolizzato e messo in pratica la semplicità assoluta che richiede la procedura napoletana. Mi ci sono avvicinato per gradi, ma in un lasso di tempo molto breve: due o tre pizzate.


    Incordatura:
    partite sempre dall'acqua, che sia a mano, senza impasto, con la planetaria, con la spirale...sempre dall'acqua, e farina a pioggia e velocità costantemente minima. Chiuderete l'impasto in una decina di minuti pieni, ottenendo una maglia ben solida, ma molto estensibile. Se la massa si presenta liscia e ci potete affondare le dita dentro come in "Ultimo tango a Parigi", siete a posto così.

    Idratazione: bassa, mai più del 63%. Con 500 gradi di platea non superate il 60%. Se come me state a 520°, tenetevi sul 58,7%.

    Staglio: a mozzarella, con strozzo, leggerissima pirlatura atta a tondeggiare e basta. Fermatevi lì. Non importa che facciate 4 o 7 ore di appretto.

    Appretto: tenete i panetti vicini. Nelle cassette normali metteteli in fila per tre senza resto di due. terranno benissimo qualsiasi appretto, rilassandosi senza cedevolezze.

    Stesura: a ruota di carro: SEMPRE. Mi accollo la responsabilità di dirlo. La vera pizza napoletana è a ruota di carro. È necessaria per una cottura a regola d'arte. Il cornicione si alzerà comunque, ma sarà sempre vuoto e ben cotto in ogni millimetro quadrato, cosa non possibile con cotture sul minuto spaccato. Avrete una maculatura uniforme e puntinata, una pasta scioglievolissima e un cornicione privo di gomma anche se solo tepido.
    Quando arriverete al bordo, date una spinta più vigorosa, decisa verso l'estremità, come spiega Di Matteo nei celebri video per la Confraternita. Fa veramente la differenza; non tocchicciate qua e là troppo.
    Ah, non l'ho detto, ma i passaggi precedenti permetteranno una stesura senza alcuna difficoltà (vi sembrerà un lenzuolino), aspetto che consentirà una sofficità della pasta unica.

    Cottura: faccio coming up...no, faccio outing, outlet...come cazzo si dice? Insomma, io mi ispiro a Sorbillo e a Michele come concezione (più il primo), quindi ruotone di carro ultrascioglievoli, che scompaiono in bocca, con il disco che è protagonista indiscusso della pietanza.
    Ovviamente sono un cretinetto, inutile specificare di non essere minimamente in grado di avvicinarmi a prodotti del genere, ma per poter ambire a pizze così servono 500° abbondanti e solidi sulla platea.
    Per la precisione, ho capito di dovermi attestare su 520 gradi sotto e...boh, infinito sopra. Non serve, invece, una fiamma violentissima vicinissima alla pizza; anzi, complica le cose e non giova come si potrebbe pensare; basta che sia bella incazzata, ma a una distanza congrua (poi, dipenderà anche da forno a forno). E grazie al Carso, direte voi. Eh, oh, l'ho capito tardi, calmi.
    Altra cosa: grazie e a causa del gas, ho capito il limite di quest'ultimo, perlomeno sul mio modello. La napoletana cuoce da sotto, e la gran parte della maculatura che si forma è grazie al calore allucinante della platea. La fiamma sopra serve a controbilanciare e a sfiammare bene bene in quegli istanti di cottura. Nonostante il mio Zio Ciro sia ultrasoddisfacente, un po' per l'alimentazione a gas, un po' per la sua essenza mobile, ha bisogno di ulteriori 25, anche 30 minuti costanti a 520° per non farmi perdere troppa spinta di platea. Ho bisogno che non perda quasi nulla, che è una cosa quasi impossibile per un forno semiprofessionale da napoletane con i contropanetti, ma si può fare, il forno te lo permette.


    Maturazione: Tagliamo subito la testa al topo: se rivolgete lo sguardo languido alla maturazione a fini leopardeschi, lasciate perdere. La maculatura avviene grazie alla botta di calore. Punto. Vi assicuro che con dei cortissimi di Rete 4 un tonto come me ha tirato fuori leopardature in disinvoltura. Se parliamo di "qualità" della leopardatura, dipende dalla bravura nella stesura, essenzialmente.
    Se ci preoccupiamo del lato digeribilità, sarò drastico: con una cottura fatta ad arte, rispettando i tempi in base alle idratazioni, ma soprattutto stendendo benebenebene, si può digerire anche una w300 maturata sette ore e cotta a canotto. "Eh, bimbo, ma io ho notato una bella differenza di leggerezza e di facilità di cottura con impasti ben maturati"; sì, hai ragione e non posso esprimermi approfonditamente. Devo continuare con le comparative a parità assoluta di condizioni, perché quando parliamo di cotture sotto il minuto, una maturazione che può andare dalle 12 alle 24 ore è molto importante ai fini della cottura. Ritengo, invece, che con cotture classiche da 75, 90 secondi sia del tutto afunzionale una maturazione lunga; anzi, sarò più preciso: un disco molto pallido (che mi piace molto) dà più gomma e risulta più pesante di uno con ancora zuccheri in canna (parere del tutto personale, personalissimo, questo).



    Madonna che pippone. Basta, allego la foto:

    Pizza_bella_0


    "Aaah, tutto 'sto casino pe' sta pizza demmerda?"
    ......MA'AFFANCULO, VA'! Falla tu, ingrato. Stavo per scriverti "ingordo", ma quello sono io.


    Torniamo a noi.
    Il panetto pesava 265 grammi e il diametro medio è di circa 34 centimetri. Mi è dispiaciuto un sacco non aver potuto stendere di più. Se notate, la pasta a destra è più incalcata e non a ruota di carro come a sinistra, proprio perché ho dovuto praticamente rincalzarla da un lato. Avremmo se no superato agilmente i 35 nella parte più larga.


    Allego la foto delle fattezze del cornicione, come vorrei che fosse sempre:

    Cornicione_bella


    Il fondo:

    Fondo_bella





    "Beh, e quindi? Tutto quest'ambaradancicciccoccò per cosa, di preciso? Cosa vuoi comunicarci? Non l'ho mica colto". Ma allora 'n capisci 'n Carso! È du' ore che lo dico. Ah, no, no aspetta, hai ragione, c'ho solo girato intorno.

    Quello che intendo è che, almeno io, ma vedo sul forum che le ricerche del Fuoco Sacro della Napoletana sono infinite (e meno male, aggiungo), mi sono scervellato su punti d'idratazione, su maturazioni, lievitazioni miste, indiretti, diretti, regionali veloci, incordature, stagli, etc...quando in realtà la parola d'ordine ci era già arcinota: semplicità. Idratazione semplice, impasto semplice, tranquillissimo; staglio leggero, semplice, nun t'affatica'; cottura veloce, che c'ho fame. La pizza nasce nella strada, a libretto, mangiata a portafoglio caldissima. Quindi temperature infernali per cotture rapide, con pizze da distruibuire a nastro morbidissime per poter essere piegate, e impasto "terra terra", non da chimici della Nasa. Talmente facile che è difficile. La vera difficoltà, a dirla tutta, non è cuocere una pizza alla Sorbillo. Daje de tacco, daje de punta, anche solo per sbaglio, un giorno riuscirò a farla quasi uguale anch'io (grazie al forno potente, sia chiaro). Sì...una. Fanne 400, vai. Ecco, è quello il difficile. Sfornare in appena 50, 60 secondi pizze sempre di altissimo livello, con cottura a regola d'arte centinaia e centinaia di volte, a nastro, in contemporanea, ogni giorno, tutti i giorni, forèva. Ci vogliono dipendenti piazzioli, e soprattutto fornai, molto preparati e molto, molto svegli. Mica si trovano ovunque, eh. Nemmmeno in Campania, figuriamoci al centro, al nord. Ci vuole tanta esperienza di qualità.

    A proposito di preparazione, esperienza, capacità, velocità e tecnica di un bravo fornaio, guardate la cacata che avevo fatto una quindicina di minuti prima. Un po' la fretta, un po' il forno con la platea non ultrastabile sui 520° (come volevo), un po' perché sono un tontarolo, anzi, soprattutto per quello, ahah!

    Pizzaccia


    Stesura fatta male, cottura quindi disomogenea e raffazzonata. Visto che differenza? Ma soprattutto, come hai fatto a resistere fino a qui senza desistere o, peggio, innervosirti per il pippone elefantiaco al servizio di una cazzo di pizza? Scrivilo nei commenti; l'insulto più oiriginale varrà l'estrazione di favolosi premi! Screzi a parte, gli spunti sono diversi, anche se...acqua calda, appunto. Fatemi sapere; anzi, vi richiamo io. Non perdiamoci di vista.

    Complimenti per la tua pizza. Ma il pomodoro lo frulli per caso ?
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    Questa è la prima pizza Napoletana cotta nel nuovo forno a legna (prima accensione dopo due accensioni di rodaggio a temp. controllata) a temperatura 500 gradi, cottura circa 75 secondi. Impasto Caputo Rossa con idratazione 70% maturazione/lievitazione 24 ore con biga a sua volta maturata a temperatura controllata sui 18 gradi per 24 ore. L'impasto è stato fatto venerdì sera (la biga giovedi mattina), lasciato in massa a lievitare per 4 ore, poi stagliato, lasciato un ora a t.a. poi rimesso in frigo a 4 gradi e cacciato 5 ore prima di fare le pizze. Ho fatto anche un impasto con caputo Tipo 1 (giusto 4-5 panetti) stesse tempistiche. Impasto: 1 lt acqua + 1.650 c. di farina + 50 gr. sale marino + 250 gr. di biga.

    Il forno è un pizza parti 70x70 portato a 500 gradi dopo due accensioni controllate a 200 - 250 grammi (la prima di due ore / la terza tre ore). Retto bene ma deve ancora stabilizzarsi, pietra: biscotto saputo. Ottimo davvero. Pizze piccole x fare assaggi di vari gusti.

    Soddisfatto del primo risultato, ma bisogna migliorare in cottura (il forno devo ancora conoscerlo e deve anche "rodare").
    Consigli e critiche sono ben accette!

    La prima margherita mini infornata:
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    Accensione del forno.
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    Panetti (quello scuro è di grano tipo 1) dopo lo staglio, circa 6 ore in frigo.
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    Assaggio della seconda margherita fatto con piennolo del vesuvio dop, olio extravergine, basilico, fiordilatte di agerola
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    Impasto di GRANO TIPO 1 Caputo cotta a 450 gradi circa.
    Whats-App-Image-2019-12-01-at-01-32-09

    Edited by Stefano Cioffi1 - 2/12/2019, 20:25
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    Cosimo ci sto provando da una vita, ho provato anche a cambiare browser clicco, carico la foto, si carica poi quando posto la foto non c'è.
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    Posso solo farti i miei complimenti, capolavoro considerando che non è un forno ad hoc per napoletana, puoi solo sfornare grandi pizze.

    La farina Caputo Blu e Rossa si trovano in pacchi da 1 e 5 kg presso gruppi Auchan, almeno in Campania, se scrivi alla Caputo e dici che zona sei loro ti possono in qualche caso indicare dove trovarla. Ci sono tante altre farine buone, sia chiaro.
24 replies since 15/11/2019
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