La Confraternita della Pizza

Posts written by Edibe

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    CITAZIONE (antonio_me @ 2/12/2015, 14:30) 
    Dai facci sognare anche con i mostaccioli .... :wub: :wub: :wub:

    Antonio scusami, ti leggo solo ora. Appena li faccio metto ricetta e procedimento. Un saluto!
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    Domanda: Ci sarebbe ancora un posticino per me in camera con qualche gentile consorella? So che è tardi ma non ho potuto organizzare prima.
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    CITAZIONE (hyrpus @ 1/12/2015, 23:02) 
    In Campania sono tutt'altro invece, assomigliano molto alle rame

    Hai ragione, sono andata adesso a guardare, pensavo parlassi di quelli siciliani.
    Mi sono sempre chiesta come le chiamassero a Napoli, grazie!
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    CITAZIONE (mela67 @ 29/11/2015, 18:49) 
    Oh che cosa bella mi era sfuggita?

    ...L'interno da cotto deve essere morbido e deve un po' attaccarsi al palato...

    Qui ho avuto un crollo :D

    Elena, un bacione a te.


    Camilleri mi emoziona tanto.
    I suoi scritti... e ogni volta che lo sento parlare divento sul liquido andante. :)

    Grazie Rita, ricambio con affetto :)

    I mustazzoli in realtà sono molto diversi, il ripieno è di vino cotto ed il fuori di una specie di frolla fatta con lo strutto, li faccio verso natale e ve li posto.

    Grazie a tutti!
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    Te ne ho parlato perché l'ho visto su ebay a circa 360 euro qualche giorno fa in un sito belga quindi quasi quanto al kenwood ;)
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    Ho da poco comprato il kitchenaid heavy duty da 4.8 e dopo lunghe ricerche, anche se non menzionato da nessuna parte, ho visto che si può montare un gancio a spirale invece del classico gancio ad uncino. Questa cosa è fantastica ed è uscito fuori un gioiellino. Se vai su ebay puoi trovare qualche buona offerta da siti internazionali (NO USA).
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    No, non è una cosa tetra, anzi è molto bella. Io sono atea, però mi piace mantenere vive delle tradizioni per non perderne il ricordo. Stasera preparerò un cestino per la mia nipotina di 3 anni con biscotti e cioccoata da farle trovare al risveglio. Se ancora le diciamo che Babbo Natale porta i regali possiamo dirle anche questo :D
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    Grazie! Hanno un sapore davvero particolare, i chiodi di garofano, la cannella e il cacao si sposano benissimo.
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    Fino al 1943, nella nottata che passava tra il primo e il due di novembre, ogni casa siciliana dove c’era un picciliddro si popolava di morti a lui familiari. Non fantasmi col linzòlo bianco e con lo scrùscio di catene, si badi bene, non quelli che fanno spavento, ma tali e quali si vedevano nelle fotografie esposte in salotto, consunti, il mezzo sorriso d’occasione stampato sulla faccia, il vestito buono stirato a regola d’arte, non facevano nessuna differenza coi vivi. Noi nicareddri, prima di andarci a coricare, mettevamo sotto il letto un cesto di vimini (la grandezza variava a seconda dei soldi che c’erano in famiglia) che nottetempo i cari morti avrebbero riempito di dolci e di regali che avremmo trovato il 2 mattina, al risveglio.
    Eccitati, sudatizzi, faticavamo a pigliare sonno: volevamo vederli, i nostri morti, mentre con passo leggero venivano al letto, ci facevano una carezza, si calavano a pigliare il cesto. Dopo un sonno agitato ci svegliavamo all’alba per andare alla cerca. Perché i morti avevano voglia di giocare con noi, di darci spasso, e perciò il cesto non lo rimettevano dove l’avevano trovato, ma andavano a nasconderlo accuratamente, bisognava cercarlo casa casa. Mai più riproverò il batticuore della trovatura quando sopra un armadio o darrè una porta scoprivo il cesto stracolmo. I giocattoli erano trenini di latta, automobiline di legno, bambole di pezza, cubi di legno che formavano paesaggi. Avevo 8 anni quando nonno Giuseppe, lungamente supplicato nelle mie preghiere, mi portò dall’aldilà il mitico Meccano e per la felicità mi scoppiò qualche linea di febbre.
    I dolci erano quelli rituali, detti “dei morti”: marzapane modellato e dipinto da sembrare frutta, “rami di meli” fatti di farina e miele, “mustazzola” di vino cotto e altre delizie come viscotti regina, tetù, carcagnette. Non mancava mai il “pupo di zucchero” che in genere raffigurava un bersagliere e con la tromba in bocca o una coloratissima ballerina in un passo di danza. A un certo momento della matinata, pettinati e col vestito in ordine, andavamo con la famiglia al camposanto a salutare e a ringraziare i morti. Per noi picciliddri era una festa, sciamavamo lungo i viottoli per incontrarci con gli amici, i compagni di scuola: «Che ti portarono quest’anno i morti?». Domanda che non facemmo a Tatuzzo Prestìa, che aveva la nostra età precisa, quel 2 novembre quando lo vedemmo ritto e composto davanti alla tomba di suo padre, scomparso l’anno prima, mentre reggeva il manubrio di uno sparluccicante triciclo.
    Insomma il 2 di novembre ricambiavamo la visita che i morti ci avevano fatto il giorno avanti: non era un rito, ma un’affettuosa consuetudine. Poi, nel 1943, con i soldati americani arrivò macari l’albero di Natale e lentamente, anno appresso anno, i morti persero la strada che li portava nelle case dove li aspettavano, felici e svegli fino allo spàsimo, i figli o i figli dei figli. Peccato. Avevamo perduto la possibilità di toccare con mano, materialmente, quel filo che lega la nostra storia personale a quella di chi ci aveva preceduto e “stampato”, come in questi ultimi anni ci hanno spiegato gli scienziati. Mentre oggi quel filo lo si può indovinare solo attraverso un microscopio fantascientifico. E così diventiamo più poveri: Montaigne ha scritto che la meditazione sulla morte è meditazione sulla libertà, perché chi ha appreso a morire ha disimparato a servire.
    (da Racconti quotidiani di Andrea Cammilleri)

    https://it.wikipedia.org/wiki/Rame_di_Napoli

    Per circa 25 biscotti:
    500 gr di farina 00
    200 gr di zucchero
    100 gr di burro
    100 gr di cacao amaro
    370 ml di latte
    3 cucchiaini di cannella
    1 cucchiaino di ammoniaca per dolci
    14 chiodi di garofano -fondamentali-
    un cucchiaio di miele

    Per la glassa:
    200 gr di cioccolato fondente
    80 gr di burro
    Marmellata di arance o nutella
    granella (di pistacchio per quelle vuote, di mandorla per quelle all'arancia e di nocciola per quelle alla nutella)

    Ridurre in polvere i chiodi di garofano

    amalgamare tutte le polveri

    inserire il burro sciolto, il latte ed il miele

    formare degli ovali con due cucchiai e disporre su teglia imburrata

    tenere in forno a 180-200 gradi per 10-12 minuti

    L'interno da cotto deve essere morbido e deve un po' attaccarsi al palato quindi non tenere in forno per più di 15 minuti.
    Lasciar raffreddare e cospargere di marmellata di arance (che non ho) o di nutella, io uso la crema Novi perché più buona

    E quindi bagnare la parte superiore nel cioccolato sciolto a bagno maria


    Granella e far asciugare un paio d'ore

    I miei sono tanti perché ho fatto doppia dose

    Scusate se mi sono dilungata, spero vi piacciano, un saluto! :)
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    Ciao!
    Prova da questo linkhttp://pages.ebay.com/link/nav=item.view&id=350941095017&alt=web
    Se non funziona cerca "piastra per piadina romagnola" venditore mamoceck, se gli dici che sei del forum fa lo sconto di 2 euro sulla spedizione.
    Però non so per i tuoi forni la misura esatta se 30 o 31 cm.
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    Già! E gli ingredienti non erano stati pesati per rottura bilancia. Non potrò replicarla mai più :cry:

    :lol: :lol: :lol:
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    Discussione interessante, comunque dipende dagli ospiti e non dall'impasto :lol:
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    Grazie a tutti :wub:

    CITAZIONE (dany.1974 @ 22/3/2015, 14:36)
    A parte il fatto che hai usato un contenitore dell IKEA e per forza ti doveva venire bene ma questa è bellissima. Poi gli alimenti scaduti danno quel tocco vintage che poi va tanto di moda!

    Dany che occhio! e' proprio quello dell'ikea :D

    CITAZIONE (Dekracap @ 22/3/2015, 14:56)
    Una delle tue migliori pizze :lol:

    L'ha detto anche il mio Lui, non so se incazzarmi o meno boxing

    CITAZIONE (indisciplinato @ 22/3/2015, 15:19)
    CITAZIONE (dany.1974 @ 22/3/2015, 14:36) 
    Poi gli alimenti scaduti danno quel tocco vintage che poi va tanto di moda!

    :D :D :D :lol:


    (IMG:http://www.bioradar.net/wp-content/uploads...8-1-282x300.jpg)

    Abbiamo i muratori in casa, tra un po' ci finirà così. Oppure posso grigliare i cani ma Japi non apprezzerebbe :(

    CITAZIONE (Japi @ 22/3/2015, 16:57)
    Vergogna, non si mangiano esseri viventi e senzienti! :lol: :lol: :lol:

    Ma io non volevo! Si è suicidata gettandosi nel forno :cry:
    CITAZIONE (charliedibreme @ 22/3/2015, 21:48)
    E no eh, non vale ....non puoi usare il pomodoro non scaduto...... :lol:

    Be la pizza e' bella ,com'era di gusto ??

    Spero buona.....senno' ti aspettava una lunga giornata............ :woot: :woot:

    Sono ancora viva! Aveva perso un po' in sapore ma nessun sentore di acidità. La cosistenza invece mi è sembrata migliore, era una nuvola.
    CITAZIONE (volvo245 @ 22/3/2015, 22:30) 
    Molto bella.
    Complimenti inoltre per la splendida idea di fare spazio in cucina tenendo i contenitori attaccati al muro e a non far cadere l'impasto. Ci proverò senz'altro anche io.

    biggrin2

    Non erano i contenitori attaccati al muro ma il fotografo appeso al soffitto con il millechiodi :lol: :lol:


    Comunque erano panetti di caputo pizzeria con alle spalle anche autolisi. La prossima volta faccio un impasto a 48 ore perché non mi è dispiaciuto affatto questo impasto così maturo. Provare non costa nulla tanto verrà mangiata comunque :shifty: :shifty: :shifty: :shifty: :shifty:
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    Per fare una pizza deambulante bastano pochi e semplici ingredienti: fame, botteghe chiuse, un panetto vecchio di 8 giorni freddo di frigo, una mozzarella scaduta da un giorno, passata di pomodoro.
    Comporre il tutto alla CDC ed infornare a 400 gradi.
    Il pranzo è servito!

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    Da me era tutto nuvoloso :(
435 replies since 10/8/2013
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