Costruzione Forno a Legna

Il sogno di una vita

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  1. Notturno Italiano
     
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    L'umile Cella di Notturno_Italiano

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    TERZO GIORNO
    La Colata



    Fratelli miei carissimi, fare una gettata di cemento è una faccenda lunga, laboriosa, spesso noiosa e anche appagante, ma soltanto alla fine.

    Gran parte del lavoro è una faccenda di carpenteria, in cui casa, giardino e dintorni (vicini compresi, inconsapevoli donatori) vengono saccheggiati di ogni asse e assicella che possa, anche lontanamente, sfamare l'appetito disumano della cassaforma.

    Ci siamo lasciati ieri, con i tavelloni posti a mo' di tetto.

    Stamane Michele mi ha guardato dritto negli occhi e con due parole mi ha spedito a comperare sacchi e sacchi di sabbia, cemento, argilla espansa, breccia e altri fogli di rete elettro-saldata.

    Dopo di che, s'è armato di sega, martello (in puro stile "Thor") e chiodi e fischiettando un antico e poco conosciuto motivetto rumeno, ha preso a segare, inchiodare, martellare, schiodare, rimartellare.....

    Ecco le foto:

    Armare la cassaforma:

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    Ecco un dettaglio:

    Il cemento verrà colato, misto a sabbia, argilla e ghiaietto, in ogni spazio e interstizio della struttura, colando nei giunti, nei fori dei blocchetti, nei buchi dei tavelloni, fino a formare un corpo unico, rigido ed estremamente solido.

    Lo spazio che vedete in questa foto serve proprio a questo.
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    Si noti che si usa di tutto.

    Ho salvato il violino di mio zio solo minacciando Michele con la mazzetta da 1 Kg.
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    Qui Michele, munitosi di accuratissimi strumenti tecnologici, brandisce un laser per tagliare le assi con la corretta inclinazione di 45° e con la lucidatura a specchio delle superfici.
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    Verifica della tenuta della cassaforma.

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    Colpo su colpo, la faccenda cresce....

    Ecco pronta quella che oramai sembra la chiglia di una nave.

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    Anche oggi vi risparmio la porchettata e il caffé.

    Ma ce la meritiamo una sigaretta, no???

    E che cavolo.....



    Ora viene la parte dura.....

    Sabbia, cemento, ghiaia e argilla espansa vanno impastati. Non volendo insozzare troppo il pavimento, s'è deciso di farlo nella carriola..... ce ne sono volute quattro...... una roba da operai delle piramidi.

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    Dalla carriola alla chiglia della nave..... a colpi di cofana, una dopo l'altra.

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    Dopo 3 o 4 carriole di carico, la nave è bell'e pronta a salpare, con la linea di galleggiamento pericolosamente a filo d'onda e con il bompresso ritto e ben cazzato.

    La croce che vedete serve a tenere ferme le assi, anche sotto il peso dell'impasto, a scanso di brutti scherzi.......

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    Gli Dei sono i capricciosi padroni del nostro destino, si sa.

    Gli dei della Pizza, poi, sono più capricciosi degli altri!

    Meglio rabbonirli e ingraziarseli in tutti i modi.

    Michele mi raccontava che anticamente, in Romania si mettevano delle galline ancora vive nella colata di cemento......

    Noi italiani, che non amiamo queste crudeltà, abbiamo ricevuto istruzioni dalla presidenza del consiglio che è meglio pagarle. In contanti.

    Sicché....


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    Pronta!

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    Ora, per qualche giorno, i lavori resteranno fermi.

    La colata dovrà rassodarsi e consolidarsi.

    Ho ricevuto istruzioni severissime di innaffiarla mattino e sera, pena la formazione di crepe.

    E così farò.

    I lavori, se tutto va bene, riprenderanno mercoledì.

    Buona pizza!

    Edited by Notturno_Italiano - 25/3/2011, 04:26
     
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