la dispensa dei monsù

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ustica 61

Posted on 16/11/2011, 00:29

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Palermo , e anche questo .....IL PERSONAGGIO
Arancine e cannoli conquistano i fiordi
una chef siciliana spopola in Norvegia
Bonetta Dell'Oglio ospite d'onore al festival della gastronomia di Oslo. "Mi sono portata appresso il mio origano, il timo selvatico, i pistacchi di Bronte i fichi freschi e la ricotta nelle ghiacciaie"
di ANTONELLA ROMANO
Bonetta Dell'Oglio
Ritrovarsi prima lady chef siciliana a Oslo a un festival di cucina italiana. Imbarcarsi per la Norvegia con un trolley carico di soli tre chili di vestiti e 27 di ingredienti e sapori siciliani: la ricotta fresca, l'origano di Gibilmanna, il primintio delle Madonie, il basilico coltivato nella casa di campagna, il finocchietto selvatico della rocca di Cefalù. Insomma: l'occorrente per una cena per 92 persone, trasportato dalla sua terra. Il viaggio di Bonetta dell'Oglio, titolare e cuoca alla Dispensa dei Monsù di via Villafranca, le ha aperto tanti nuovi scenari. Una scommessa - quella di cucinare all'Italian Food festival che ogni anno organizza il ristorante Baltazar, locale esclusivo e di charme a due passi dalla cattedrale di Oslo - offerta a Bonnie Dell'Oglio da un amico norvegese, che l'aveva invitata come gourmet a organizzare sempre in estate tre serate di cucina siciliana nel suo ristorante Apotek Garten di Grimstad, cittadina della Norvegia del Nord.

In quell'occasione, la fortuita conoscenza tra Bonetta Dell'Oglio e il guru della cucina dei paesi scandinavi, Dag Tjersland, titolare di Baltazar e della Trattoria Cappuccini. Tjersland le propone di essere partner d'onore alla rassegna culinaria di Oslo aperta ai principali chef del mondo. Lei si prepara e parte, mettendo in valigia pochi vestiti e tutta la sua arte culinaria. "Mi sono portata appresso il mio origano, il mio timo selvaggio, i pistacchi di Bronte, la ricotta nelle ghiacciaie, i fichi freschi - racconta Bonetta, per la quale la difesa della sicilianità a tavola comincia
dal legame dei prodotti con la terra - I primi due giorni li ho passati ad ambientarmi in una cucina con uno staff strepitoso, composto da ragazzi giovanissimi e super specializzati: l'addetto ai secondi aveva 21 anni, l'addetto agli antipasti ne aveva 23, l'addetto ai pesci 24. Il capo brigata solo 30 anni. In pratica sono diventata in cucina la loro mamma, mi chiamavano Lady B".

Il salto dai fornelli di via principe di Villafranca alla vetrina culinaria d'oltreconfine di Oslo, sempre con la filosofia di Rudolph Steiner nel cuore, secondo una traiettoria sentimentale dalla Sicilia alla Norvegia attraverso i pilastri dell'agricoltura biodinamica e dell'antroposofia, ha spinto la paladina della buona cucina siciliana a dare alle cene anche il carattere di un insegnamento sull'importanza dell'uso delle materie prime. "Per me è stata un'opportunità incredibile e un'esperienza anche molto spirituale. Nutrire gli altri è una grande responsabilità. Perché non farlo al meglio? Ho trovato qui gente preparata ad accogliere e capire i nostri sapori. Mi dicevano: che vuoi, sei italiana, siciliana, hai tutto. Loro per dieci mesi l'anno vivono afflitti in una terra congelata, utilizzano i prodotti coltivati in serra. Ogni occasione per loro è buona per fare festa. Amano l'Italia in modo impressionante. Per me è stato toccante, ho vissuto questi giorni con spirito di servizio. E ho compreso ancora di più quanto sia importante promuovere la buona cucina all'estero. I bravi cuochi devono puntare sulla qualità degli ingredienti, educare consumatori e colleghi al valore delle materie prime, dare storia, sostanza alle cene. Noi cuochi ci occupiamo della salute altrui, è nostra responsabilità selezionare i prodotti che usiamo e per me i migliori sono quelli che ci offre la terra".

Tra le leccornie offerte per allietare il palato degli ospiti, in almeno sei diversi piatti, antipasto con piacentino ennese, fichi e prosciutto, le arancine al ragù bianco aromatizzato alla cannella presentate su una crema di zafferano, le tagliatelle fresche con finocchietto, pinoli e passoline e un pesce rosso norvegese al posto delle sardine, il tonno ammuttunato con mentuccia aglio e altri aromi, l'agnello al rosmarino con pistacchi di Bronte, il cannolo e il primintio accompagnato da un Marsala stravecchio. Alla fine, apprezzamento generale. Avviato il primo scambio, la giovane chef siciliana intende proseguire l'esperienza in Norvegia con una nuova formula di cucina da strada più vicina al mondo dei giovani.
(15 novembre 2011) © RIPRODUZIONE RISERVATA

una mia amica che sta facendo un percorso incredibile , persona non comune , ne parlo , nel mio piccolo , con grande ammirazione