piccolo compendio di falegnameria

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    il legno non ama l'acqua, tantomeno il fuoco ... e essere infilati in un forno a 450° 0 più, con una pizza umida sopra, sicuramente non è il massimo del vivere quotidiano ... però, quello è il compito delle nostre pale in legno, volenti o nolenti, sono nate per questo ... <_< sicuramente, non possono opporsi e devono farlo per forza però, anche questa "calorosa" vita che abbiamo loro destinato, affrontata con un minimo di garbo, le aiuta a condividere la nostra "follia" in un modo più sopportabile ma, sempre legno è ... :unsure: intanto raccomando i possessori di pale in legno di ogni "estrazione" e "provenienza" di evitare al minimo indispensabile il contatto con gli "elementi" menzionati poc'anzi. quando infornate, limitate il tempo di permanenza della pala nel forno e, importantissimo, soprattutto per pale che non sono le pale preposte per la "pizza alla pala" o per le "pizze a metro", il cui peso diventa difficilmente gestibile, EVITATE per quanto possibile il contatto della punta della pala con la platea o che sia ridotto per lo strettissimo tempo indispensabile. con un pò di manualità, si può riuscire a "lasciare" la pizza nel forno solo sfiorando la platea. comunque, e da qui il "compendio", che si creino delle fessurazioni nella punta, dove lo spessore è molto ridotto e dove ci sono i punti di incollaggio delle parti che compongono la pala, è INEVITABILE, lo shock termico è tremendo, soprattutto se non siete veloci. quando poi finite di pizziare, tra salsa caduta, acqua di mozzarella, impasto appiccicato e ceneri di bruciature varie, il mix è "perfetto" per completare il maltrattamento della vostra pala ... :wacko: lavatela pure, con acqua appena tiepida e potete usare anche la parte abrasiva della spugnetta anzi, vi aiuterà a velocizzare il tempo di contatto con l'acqua e pulirà al meglio la pala. la cosa veramente importante è far scolare l'acqua in VERTICALE, e non creare ristagni di acqua alla base della punta nella fase di asciugatura . se poi potete ulteriormente velocizzare i tempi togliendo il grosso dell'acqua con una pezza, la pala ringrazierà ... :) ma il vero punto da considerare sempre è che una volta asciutta, la pala DEVE essere riposta in VERTICALE e possibilmente nello stesso posto ... se poi riuscite a alternare le facce in posizione di riposo, avrete fatto ulteriore cosa buona e giusta. ;)
    tornando al compendio di falegnameria, vi allego un pò di foto per come intervenire se lo ritenete necessario. tenete presente, e non vuole essere un mettere le mani avanti, il legno "BRUCIA" e noi facciamo di tutto per andarci molto vicino e la fessurazione della pala è "normale". naturalmente, se avete bisogno di chiarimenti, sono qua ... :D

    https://www.facebook.com/media/set/?set=a....=1&l=3f65d66364
     
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    SARDINYA

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    A Pierpá grazie assai...:)

    Vinavil?
     
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  3. R@ffaele
     
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    Ciao Ustica
    Le fessurazioni possono avvenire anche su pale prodotte con un unico pezzo di faggio, cioè su pale che non presentano incollaggi?

    Grazie per i preziosi consigli.
     
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  4. Pere153
     
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    @Ustica: Molto utile ;) purtroppo io uso ancora quella in lega leggera :D un giorno spero averne una delle tue :)

    Ciao
     
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    Alassio (Sv)

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    grazie Pier e devo dirti che per il momento le sto trattando bene le bambine... :D
     
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    R@ffaele non sono un falegname quindi ustica ti risponderà con più precisione, però è ovvio che una pala che è un unico pezzo risentirà meno di questi effetti, perlomeno sarà più difficile visto che non ha punti dove si può scollare.
     
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    Artena (Roma)

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    aspettando il legnafame , dico la mia , sempre per sentito dire da falegnami e per esperienza , i legni composti sono migliori del massello , escludiamo il truciolare .
    il legno tende a piegarsi , se viene tagliato ed incollato incrociando le fibre si elimina il difetto , ustica farebbe prima ad usare una tavola intera , ma incollando vari pezzi migliora la qualità.
     
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    Quoto quanto detto sopra.. sopratutto il legno massello tende a "creparsi" crea delle spaccature
     
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    chiedo scusa a Raffa@ele per il ritardo, questo post era "perso" .... Esatto ragazzi ... con un unico pezzo, non potendo chiaramente mettere eventuali "blocchi o irrigidimenti", si accentua la predisposizione naturale del legno all'imbarcamento e alla fessurazione. già è quasi impossibile evitarlo in condizioni normali,figuriamoci in una condizione di stress dentro ai forni ... :)
     
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    Quoto! :D :D
     
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    Ciao ustica,
    tempo fa mi inventai questo attrezzo fatto con un foglio di compensato marino di tek. Credo però che non sia adattissimo perché trovo la superficie rugosa mentre penso che il massello sia molto piú scorrevole. C'è qualche sistema, oltre alla classica levigatina, per migliorare la scorrevolezza?
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    il compensato marino è in Okumè, una"moganacea "ed'è un legno abbastanza morbido, cioè ha anche la caratteristica che il "pelo", tende ad alzarsi molto di più ... il faggio è già un legno semiduro, molto più adatto per i nostri scopi ... mah ... ci sarebbero le cosiddette vernici alimentari per renderlo "definitivamente liscio" ma, abbiate pazienza , non mi fido ... sempre chimica è ... preferisco lasciare tutto al naturale e, dare più spesso una levigatina . ho provato a usare l'olio di vaselina per alimenti ma, alla fine, mi và benissimo così ... :)
     
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    Grazie :) :)
     
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12 replies since 18/10/2013, 22:11   563 views
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