M’E’ VENUTA UN’IDEA: RIANDIAMO A IGEA!

Terza Convention Nazionale - 24 e 25 Maggio 2014

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    Ci sono volte in cui le parole da sole non bastano a descrivere tutte le robe massicce che accadono fra persone provenienti da ogni dove.
    Sono quelle volte in cui persino lo scatto fotografico che immortala il momento, non renderebbe giustizia all’appagamento profondo che solo l’esperienza dal vivo può dare.
    Sicuramente vi sarà capitato d’imbattervi in casa di amici che vi mostrano con orgoglio seimila terabyte di fotografie della vacanza appena trascorsa.
    Voi siete lì col sorriso di circostanza che esaminate le immagini variopinte, ascoltate i racconti ingrifati dei padroni di casa, ma dentro di voi capite che manco sedici sacchi di juta zeppi di fotografie clamorose potranno trasmettervi la gaiezza dei vostri interlocutori. E sto epilogo risaputo di solito sfocia nella rottura di palle dentro noi stessi, diciamocelo. Poi si è ospiti e uno sorride di circostanza ovviamente.

    Sto ragionamento per dire che quanto accaduto a Igea rimarrà impresso solo nei cuori di chi c’era, mi pare assodato come concetto, ma in finale avere una tastiera sottomano e un sacco di parole gratis da digitare, mi dà l’opportunità di aggiungere un po’ di cose che ho vissuto in prima persona.

    Dunque, quest’anno abbiamo avuto due Convention che hanno viaggiato in parallelo e che spesso si sono pericolosamente mischiate: la Convention Istituzionale e la Convention Pirata.

    Sulla Convention istituzionale ho pochissimo da dire, se non che i maestri Capodicasa, De Rosa, Di Matteo, Lunardini e Teutonico hanno mostrato il loro grande valore umano prima ancora di quello professionale.
    Personalmente m’inchino al loro cospetto, poiché abbiamo avuto a che fare con degli autentici signori.
    Stessa cosa per i generosi sponsor che hanno supportato l’intero evento.
    E anche al cordiale giornalista Giuseppe Giorgio, meglio conosciuto nel web come Criticobuongustaio.
    Per il resto, aspettatevi apparizioni di video, appunti e spunti da parte dei confratelli presenti.
    Calcolate che nella sala delle lezioni pareva di stare all’università.
    C’era Baking ad esempio che stava in prima fila attentissima, pure SpongeBob era munito di carta, calamaio e concentrazione, poi spesso salivano sciami di ssssshhhhhh di silenzio a noialtri cazzari che stavamo nelle retrovie a fare altro.
    Io sta cosa dell’attenzione e della disciplina l’ho sempre un po’ temuta, perché all’università mi leggevo i fumetti e lanciavo gli aeroplanini di carta dietro le nuche di quelli davanti, ma ho sempre apprezzato chi si metteva lì e seguiva come un segugio le spiegazioni dei professori. E vi posso confermare che i confratelli stavano lì tutti motivati e agguerritissimi. Per cui tranquilli che verrà sdoganato parecchio materiale.

    Appurata la mia cialtroneria di fondo, mi soffermerò quindi sull’altra Convention, quella pirata, promiscua, imprevedibile, impazzita… fate voi.

    Tanto per cominciare un eterno ringraziamento a tutto lo staff dell’HOTEL SAN SALVADOR.
    Encomiabili, gentili, rispettosi delle nostre fisse e competenti dal primo all’ultimo.
    Gli abbiamo invaso l’hotel come fottute cavallette infervorate e loro non solo hanno tenuto botta, ma si sono divertiti più di noi.
    Grandissimi, veramente.
    Se qualsiasi mio conoscente dovesse imbattersi a Igea, ora saprei dove indirizzarlo.

    Detto questo, il mio più bel pensiero va a tutte le mogli e le fidanzate – mamme coi pargoli e non - che non sono state insieme a noi alle lezioni.
    C’hanno visto lunghissimo!
    Sì, perché si sono godute la vita più di tutti, facendo un triangolo paradisiaco fra hotel, mare e passeggiate. Ecco, io penso che se noi siamo stati da paura, loro lo sono state ancora meglio.

    Mi pare di aver detto tutto.
    Passiamo quindi alla Convention dei pirati, quella che mi ha fatto capire che nessun luogo al mondo avrebbe potuto eguagliare alcuni momenti di pura follia calorica.
    Sì, perché la vera magia dello stare insieme, si manifesta nei lassi di tempo più insospettabili…

    Sabato sera.
    Dopo una giornata a seguire lezioni a iosa, ci siamo goduti una meritata cena.
    Tutto regolare, come la sera precedente, peccato che a un certo punto è salita in pompa magna una sorta di Sodoma e Gomorra in terra romagnola!
    All’esterno dell’hotel due forni a legna avvampavano calori infernali da quel dì, nel frattempo in televisione ci si illudeva che l’Atletico Madrid potesse fare il miracolo nella finale di coppa. Gente dappertutto, di fuori, dentro a vedere la partita e in sala mensa al primo piano a bivaccare oltre la canonica cena.
    Salgo su a buttare un occhio alla situazione e vedo una tavola piena di felicità e risate. Troppe risate. In un attimo scopro che Bibodj stava distribuendo in giro liquorini e vinelli magici. E subito Brunello mi blocca e mi dice “dove vai, fatti un goccio” e io “no dai, non è che amo molto bere”… immediatamente, quattrocentocinquanta occhi puntati su di me mi convincono a farmi un bicchierino seduta stante.
    Un bicchierino, che poi è diventato un secondo bicchierino, che poi sono diventati tantissimi bicchierini!
    Roba liquida d’altri tempi, il sapore dei nettari assoluto.
    Ho stimatissimo Bibodj per parecchio tempo quella notte.
    Quando stavo per perdere contatto con la realtà e insieme a lei la mia dignità, si decide di scendere giù tutti quanti, riversandosi fuori dalla hall a fare i conti con le pizze sfornate ai ritmi di una al minuto.
    Tra la folla, risaltava subito Deltagialla, presenza assoluta e costante davanti alle fornaci: l’alcol che mi pompava nella testa, mi ha fatto percepire Delta come un antichissimo guardiano del faro con le braccia conserte che gestiva con sguardo esigente l’animato traffico d’impasti.
    I confratelli in schiera erano lì a infornare pizze come se non ci fosse un domani.
    Scorre ancora del tempo, si fa quasi mezzanotte e la piazzola esterna si dimezza in modo sospetto.
    Mi assale una strana sensazione.
    Faccio un giro di nuovo in sala mensa al primo piano, sento un leggero brusio proveniente dalla cucina, mi affaccio e lì dentro, regà, l’INFERNO vero!
    Pareva un fumoso rave party.
    Solo però che al posto degli stupefacenti chimici, c’era Salvatore Di Matteo a cucinare un’infinità di FRITTATINE alla Di Matteo, provenienti direttamente dai Tribunali!
    Una cosa pazzesca. Non finivano mai.
    Allora io che faccio. Ne prendo una per assaggiarla con discrezione, ne prendo due perché poi pare brutto, ne prendo tre e già mi allargo un po’ e alla fine non mi fermo più.
    Prendo a mangiare senza criterio alcuno e lo stupefacente fritto d’olio di Salvatore comincia a fare effetto, molto più dei santi vini precedenti!
    Il panico vero!
    Smette un secondo Salvatore, tanto per riposare le mani e parte subito AndreaAlassio con le pizze fritte, opportunamente infarcite di zucchero sparato sopra a cascata.
    E poi uno dei più bei momenti di sempre.
    Onorino, alle prese con una biga di sei tonnellate pronto ad impiegarla per la realizzazione dei suoi famosi MARITOZZI.
    E vabbé, quelli sono stati attimi incredibili.
    Risate a dismisura e Onorino che buttava nell’impastatrice di tutto e di più.
    Rigorosamente a occhio!
    “Onorino, perdonami, di acqua quando hai messo? E di burro?”
    E lui, “così!”, usando pollice e indice ad altezze variabili come unità di misura.
    E mentre impastava, non riusciva a fare a meno di sghignazzare come un vizioso.
    Io a una certa ora ho dovuto fare l’indiano, defilandomi come un fantasma e facendo giusto in tempo ad aprire la porta della mia stanza e morire sul letto, risvegliandomi la mattina seguente con un calzino ancora al piede.
    Bellissimo! Soprattutto perché le mattine bisognava svegliarsi presto come neanche i soldati di Full Metal Jacket.

    Alcuni eventi sparsi che mi hanno colpito, il primo dei quali che chiameremo

    IL SANGUE AL PIENNOLO di Mastanto.

    Dovete sapere che la sala mensa era equipaggiata di ogni ben di Dio da mettere sotto i denti.
    Mentre in un angolo era collocato un grosso distributore di acqua ghiacciata della Zanussi (che noi romani abbiamo subito ribattezzato il Nasone, come le fontanelle).
    Uno andava lì e poteva spillarsi acqua liscia e gassata a proprio piacimento.
    Ma eravamo appena arrivati e quindi prevaleva ancora il contegno.
    Contegno svanito poco tempo dopo, quando è cominciata a sbucare gente insospettabile intenta a riempirsi le bottigliette d’acqua. Manco ai tempi della siccità in Bosnia si sono create file del genere!
    A un certo punto mi dirigo verso il nasone e comincio a bere come un cammello.
    Accanto a me c’era Chiara e Tuorlo, quindi potete chiedere a lei se mi sto inventando le storie.
    In breve, siamo lì che parliamo del più e del meno quando si avvicina Mastanto.
    Prende un bicchiere, beve pure lui, poi nel girarsi verso di noi schiocca un rumore metallico strano proprio dietro di lui, qualcosa che induce tutti e tre a guardarci in faccia.
    Subito dopo il rumore, Mastanto apre una mano e si osserva le dita.
    Chiara a sua volta lo guarda impietrita e gli dice, “Antò, ma ti sanguinano le dita?”
    Lui se le osserva, tocca quella sostanza rossa e ci accorgiamo che si trattava di pomodoro!
    Cioè, così, dal nulla. Si sente uno schioppo e Mastanto trasuda frammenti di pummarola!
    Le conclusioni formulatevele da voi (io mi sono messo paurissima comunque).


    LA CABALA di Inartemisio.

    Come sapete c’era la riffa per assegnare i premi gentilmente offerti dagli sponsor.
    I biglietti la sera prima erano andati letteralmente a ruba e anche il giorno dopo, di tanto in tanto, sbucava qualcuno intento ad acquistare un nuovo tagliando potenzialmente fortunato.
    A ridosso dell’estrazione dei numeri, sbuca Nostradamus Inartemisio e chiede come biglietto il numero 8.
    Viene fatto un rapido controllo e gli viene detto che il numero 8 era stato già assegnato.
    Allora lui ci pensa un po’ su e dice, “allora niente, volevo solo quel numero”.
    Già dovreste aver capito.
    Parte la riffa e come primo numero estratto viene chiamato proprio l’8, ma a saltare dalla sedia per la contentezza è stato un certo Domenico, che per decenza non riporto il nick per paura di ritorsioni.
    Dico solo che il fornone gigante di Zio Ciro adesso è suo!
    E quel forno è talmente grosso, che in giardino si può usare pure come rifugio antiatomico.


    LE INSOSPETTABILI CARRAMBATE di Tony Z.

    Tony, porcoddue, è ovunque.
    Va in giro, prende appunti, se c’è da mangiare potente lo trovi subito nei paraggi e poi fotografa un sacco.
    E dopo aver fotografato, posta in tempo reale alcune foto su Facebook.
    E tagga i suoi amici.
    E in mezzo a ste taggate c’ha infilato pure me!

    Mentre stavo ingollando il solito cibo che mi arrivava dappertutto, mi scrive un messaggio una mia cara amica romana: “A Fa, ma che stai a Bellaria? Su Facebook ho visto che sei indicizzato da queste parti. Considera che se sì, io abito tipo a dieci minuti di macchina da te!”
    “Ma che sei matta, vediamoci immediatamente!”
    E mi è venuta trovare col figlioletto e il Priore mi ha pure fatto fare il figurone mettendola a proprio agio col suo sorriso.
    St’amica non la vedevo dai tempi dell’università e quindi è stato un incontro incredibile.
    Bellissimo!

    In conclusione, una stretta di mano a tenaglia alle macchine da guerra organizzatrici del tutto.
    Da AndreaAlassio, generoso e operativo 24 ore su 24, a Ettore, per passare dall’immenso Franko all’instancabile Ustica.
    Organizzare eventi del genere c’è chi lo fa per mestiere.
    A noi ci servirebbero un’altra dozzina di persone fondamentali come i citati confratelli e nell’arco di sei mesi potremmo organizzare la Convention Mondiale della Pizza. A Seattle, però!

    Un bacio con lo schiocco a Davidetex, Fastdius e Dalon: doveste passare a Roma, sappiate che il Kurando per voi sarà sempre operativo. Ma ve lo dico anche per cose spicciole. Tipo che ne so, dovete andare in bagno con urgenza e non sapete come fare? Benissimo, contattatemi immediatamente e io vi rivolgerò tutte le migliori attenzioni.
    Grazie regà, vi voglio un mondo di bene.

    E voglio bene a tutti gli altri splendidi confratelli. TUTTI.

    Da nord a sud, dai vent’anni ai settanta, quando stiamo insieme diventiamo un solo credo:

    LA CONFRATERNITA DELLA PIZZA.

    E fino a quando è così, saranno dolori per tutti quanti!
     
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    Siamo talmente in sintonia che.......abbiamo fatto la stessa foto!!!!!!
    Grande Fabio!!!, le tue parole sono "La Confraternita".
     
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    E' stato un piacere conoscerti e ora leggerti Fabio, se passi per Anzio fai un fischio ;)
     
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    E' stato un piacere conoscerti e condividere questa convention con te e i confratelli.
     
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    :D :D :D
    grande!
     
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  7. fpizzari77
     
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    non ho mai riso tanto leggendo un racconto... :D :D :D :D
    il tratto di quando sei "morto sul letto... " quello mi ha dato il colpo di grazia e mi ha fatto uscire le lacrime :D :D
     
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  8. paolopf3
     
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    Fabio,
    grazie al tuo racconto mi sembrava di esserci e ricordarmi l'anno scorso quando c'ero per davvero.
     
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  9. Piterpizza
     
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    Grande Fabio, non ci sono parole per dirti quanto ho apprezzato le tue parole.
     
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    Salve,
    Fabio oltre a farmi letteralmente "sconpisc..re" dalle risate hai descritto, anzi, ricostruito attimi di Igea che ahimè mi sono perso: non c'è nulla da fare, ti leggo e la mente immagina fotograficamente ciò che hai egregiamente descritto ;)

    Mi chiedevo allora se davvero si potrebbe organizzare in brevissimo tempo una nuova Convention "bis": io sono già pronto con le valigie e le "pale" in macchina :D :D :D
     
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    Ma sì che ridere! Abbiamo detto ad Antonio che gli stavano venendo le stimmate di pomodoro
     
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    Fabio, i tuoi racconti sono sempre incredibili... ho riso come un treno di cretini ricordando l'attimo in cui invece del sangue mi son trovato la pummarola sul pollice :woot:


    Grazie ancora per le teglie ;)

    Antonio
     
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    grandissimo Fabio leggerti è sempre un piacere
    sei veramente una Gran persona
     
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    Grande Fabio,
    adesso so che ho perso il 30% della convention. Comunque anche con il 70% ho oduto come un riccio.

    E' sabato la prossima convention?

    Al
     
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  15. pinomerenda
     
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    :) grande hemingwaykurando... l'ho letto tutto d'un fiato ( non è vero :P però solo 2 step)
    sempre un piacere leggerti! ciao
     
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61 replies since 27/5/2014, 14:27   913 views
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