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Questa estate ci è capitato di tornare per l'ennesima volta sul Monte Cucco al confine fra Marche ed Umbria, all'interno dello splendido parco naturale.
Sulla sommità del monte....una veduta pazzesca....da un lato l'Umbria con Gubbio
....dall'altro le Marche con Fabriano
nel mezzo noi al ristorante "da Tobia" dove troviamo nel menu la "crescia". Dalle nostre parti con crescia si intendono diverse cose, dalla pizza,
alla focaccia, sempre bianca, alla cosiddetta "crescia di Pasqua" etc. etc. Ovviamente l'abbiamo ordinata e ci siamo resi conto che praticamente è
una sorta di piada dallo spessore doppio ed oltre. Ovviamente mi sono informato al riguardo ed anche successivamente ho fatto diverse ricerche e
come sempre in questi casi le ricette variano di paese in paese e nell'ambito del paese, di famiglia in famiglia. A questo punto facendo una
sintesi delle varie versioni (anche se poi non è che differiscano molto), sostanzialmente si tratta di farina, acqua, bustina di lievito o "cartina"
come la chiamano loro; il tutto impastato, steso con uno spessore di circa 1 cm e cotto nel "panaro", una teglia di metallo (ferro, ghisa o alluminio)
con due manici rivolti all'insù per spostarlo facilmente. Tutto questo per dire che oggi ho voluto provarci anch'io, ovvio, e praticamente in una
ciotola ho messo 300 gr di farina 0, ho aggiunto circa 30 gr di parmigiano grattugiato (ma è opzionale, non tutti lo mettono), la bustina di lievito
per torte e pizze salate, sale e pepe ed ho iniziato a mescolare con 3 cucchiai di olio EVO e 150 ml fra acqua e latte tiepidi. Impastare bene il tutto
fino a che non si stacca dalle pareti della ciotola e lasciarlo riposare un pò sotto uno strofinaccio.
Nel frattempo ho iniziato a scaldare sul fuoco la teglia di acciaio che uso anche per le piadine (non avendo il "panaro")
arrivato sui 230°
ho steso l'impasto con il matterello, diametro 30 cm, spessore 1 cm e messo sulla teglia
stà prendendo colore
diciamo che dopo la botta iniziale, da un lato e dall'altro, poi si abbassa un pò il fuoco e la si cuoce per 10/15 minuti rigirando ogni tanto
ecco, questo è più e meno il colore che deve avere.
A questo punto l'ideale e metterla su un tagliere di legno, tagliarla a spicchi e poi longitudinalmente per farcirla con salumi, formaggi
....quello che vi pare, basta che la mangiate calda!
Tutto quà!. -
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Tipo la "ciaccia" di Citta' di Castello,anche se loro la fanno con lo strutto e un cubetto di LDB,ottima con gli affettati . -
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Bravo Franco, esatto! Qualcuno la chiama anche così, la ciaccia umbra. Come dicevo si tratta di acqua, farina e lievito poi ogni paese o famiglia aggiunge o toglie qualcosa.
C'è chi la fa solo con acqua, chi con acqua e latte, solo latte, con acqua gasata, addirittura con la polvere per l'acqua che si usava una volta, ti ricordi? l'idrolitina o la frizzina, che neanche pensavo esistessero ancora! chi con olio, chi senza, chi con lo strutto. Una sola cosa è comune.....la prelibatezza, e come dici tu credo che il massimo sia calda, calda con gli affettati nel mezzo!. -
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Esatto,ora che mi ci fai pensare...proprio con il latte la fa mio suocero;) . -
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Da altre parti è torta al testo... bicarbonato, lievito, frizzina, alcuni parmigiano nell'impasto, nella versione sotto la brace è divina... è un mattone ma buonissima . -
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Esatto Dek, è vero, la chiamano anche così. Il testo poi sarebbe il panaro. . -
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Esatto . -
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Avevo provato anch io a farla tempo fà.Dalle nostre parti (più verso l alto mantovano) c è una cosa simile ma è sbombata di strutto nell impasto.
Proveremo anche questa.. -
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Ops!!! scusate mi sono dimenticato una cosa importante!
Non solo mi sono dimenticato di dirla, ma anche di farla!
....l'impasto va bucherellato con la forchetta!
Abbiate pazienza...ma l'età incombe!. -
NÉGHER.
User deleted
Torta al testo da noi in Umbria Good Very Good . -
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Yessssss . -
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Bella e buona Paolo, mangiata un sacco di volte da amici umbri, soprattutto zona Gubbio.
Quanto sale ci hai messo?. -
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Ciao Denis....sale e pepe...."un pizzico"!
Confesso che ho fatto ad "occhio", ma ne ho messo poco perchè già c'era il parmigiano che insaporiva ulteriormente, d'altra parte mi hanno detto "quanto basta" anche se poi cercando quà e là mi sembra di ricordare che ne mettessero 10 gr su 500 gr di farina.
Penso sia meglio stare più sull'insipido che sul troppo salato anche perchè poi di solito si farciscono con cose abbastanza saporite.. -
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Calcola anche che da noi il pane è sciapo, per esempio, dunque ci stà il poco sale . -
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Ok, grazie .