Verace con farine tipo 2 e integrali

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    Micuzzo, in termini di bilancio calorico, dalla matematica non si scappa: se il tuo metabolismo totale richiede 100 e tu ingerisci 110, quei 10 di scarto da qualche parte finiscono; viversa ci sarà un disavanzo. Differente e più complesso è il discorso sulla composizione corporea, un altro paio di maniche. Dici "tendo a dimagrire": oppure tendi a perdere peso? C'è una bella differenza, a volte non percepibile. La perdita di peso è influenzata da molti fattori non strettamente legati all'assunzione di cibo: stress e ed equilibrio ormonale sicuramente. Dici bene sulle mode alimentari che imperversano, da sempre, ora più che mai, perché denotano un analfabetismo alimentare che trae le sue origini da un'assenza di formazione nelle scuole, a partire da quelle primarie (eppure la sanità ha un costo e la salute è un valore primario). Dici bene perché la gente continua a rimpinzare i figli di merendine, tranquillizzati dall'assenza di olio di palma, e intanto l'obesità, il diabete mellito e lo stato di benessere fisico nei ragazzini, anche italiani, è sceso con vigore da tempo. Dici bene perché le persone cercano le formule magiche: il sale himalayano, lo zenzero a secchiate, la dieta speciale e così via, continuando a mangiare di più di ciò che il corpo gli richiede, per non parlare dell'attività fisica (di qualsiasi tipo), relegata al ruolo di bruciacalorie senza senso, quando praticata. Dici bene perché le persone mangiano rifiutano una forchettata di penne al sugo, ma si mangiano tre gallette, cioè riso soffiato, zucchero puro che contribuisce a peggiorare il rapporto con la risposta insulinica e donando un potere saziante praticamente nullo, anzi. Ciò su cui non concordo è l'ultima frase, o meglio, lo sono a metà: corretto alzare il più possibile il livello qualitativo del cibo di cui ci nutriamo (e allora, però, più noci e meno olio, grazie, dato che il rapporto tra omega tre e omega sei nel nostro organismo dovrebbe perlomeno attestarsi sull'1:4 e invece la popolazione si aggira anche sull'1:90), ma il fattore di rischio preponderante che favorisce enormemente la stragrande maggioranza delle malattie del primo mondo (trigliceridi elevati, malattie cardiovascolari di ogni sorta, colesterolo ldl imperante, insulinoresistenza, sindrome metabolica, etc...) sono dovute all'eccesso di peso, al sovrappeso spinto, all'obesità, che fanno di noi una macchina a stato infiammatorio perenne (ecco, mi stavo dimenticando dei famigerati radicali liberi). Perciò, ribadisco, perché è importante, la dose fa il veleno più di quanto non crediamo. Dire, e ti cito (non perché ce l'abbia con te, ahah! Anzi, ti ringrazio dei numerosi spunti in questa conversazione): "Con la vita che conduco io, dovrei essere una palla e invece tendo a dimagrire", denota la sottovalutazione, anzi, forse sarebbe meglio dire la completa ignoranza, in senso letterale, dello stato di infiammazione cronica che comporta lo stile di vita occidentale moderno, cioè il rifornimento continuo e consistente di cibo. La spiegazione risiede in uno e più processi biochimici del nostro organismo che non sarei minimamente in grado di spiegare per, ahimè, profonda ignoranza, ma il risultato, a ragione veduta, è invece lampante nella sua comprensibilità, e provo a spiegarmi meglio che posso: in pratica, ogni volta che mangiamo normalmente (quindi discretamente), il nostro organismo dà il via libera ai tanto famigerati radicali liberi, autori di stati infiammatori che fungono da sentinella per permettere al nostro corpo di individuare tutto ciò che "non va" e "attuare un po' riparazioni" (il virgolettato è per i termini improri che sto usando). Lo fa nel momento in cui ci riforniamo di energia perché atavicamente è quello il modo vincente, dal punto di vista evoluzionistico, di operare: approfittare dei periodi di abbondanza, in cui siamo fisicamente più vigorosi, per espletare tutti quei compiti necessari per la salute che però stressano il nostro organismo. Ovviamente nei periodi di carestia ciò viene rimandato. Ecco, ora il punto è che l'uomo moderno non segue più quest'alternanza, ma il nostro corredo genetico ragiona ancora in quei termini dettati dall'evoluzione millenaria che ci ha permesso di sopravvivere al meglio. Forse un giorno le cose cambieranno, ma il lasso di tempo trascorso è stato troppo repentino per un adattamento del genere. Questo è il motivo per cui ci troviamo spesso e volentieri in uno stato infiammatorio cronico. Certo, non immaginiamo la guerra dei mondi all'interno del nostro corpo, ma pensiamo che conduciamo una vita così, costellata di microprocessi infiammatori, per una sessantina d'anni almeno (non conto il periodo fausto della gioventù onnipotente). Nulla è determinante, ma tutto contribuisce, e a volte il contributo diventa sì determinante. Come in tutte le cose ci vuole equilibrio e moderazione. Poi alla fine moriamo tutti, ahah! Scherzi a parte, non ci fasciamo la testa, se no non campiamo sereni, lo stress innalza il cortisolo e ci poniamo in uno stato di cattiva salute, ahah! No, scusate, avevo detto basta con gli scherzi.

    P.S.: bravissimo per lo spunto sui micronutrienti, cioè vitamine e minerali. Sì alle spezie, tutte indistintamente, giacché tanto portano in dono principalmente vitamine del gruppo b, a parte quelle contenenti capsaicina, ma sì anche a mandorle e noci, ai legumi e soprattutto sì agli agrumi per la vitamina C, l'antiossidante per eccellenza, l'unico microelemento di cui consiglierei un integratore (tanto è idrosolubile, nessun rischio di alcuna sorta sotto il grammo quotidiano, e costa pure poco).
     
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    Dopo tutte queste discussioni, mi e' venuto un grande avvilimento, avevo preparato dei bellissimi panielli per la tradizionale pizzata del sabato sera, conclusione ho buttato tutto, disdetto appuntamenti,per cui a letto digiuno :woot: :woot: :woot: :woot: :woot: :woot: :woot: <_< <_< <_< <_< <_< <_< :cry: :cry: :cry: :cry:
     
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    Ahah! Hai perfettamente ragione. Siamo finiti, soprattutto io, troppo fuori tema e me ne scuso. Come hai detto benissimo prima, evitiamo come la peste il fumo e l'abuso di alcol, che di farine e pizze poi se ne parla a tavola tranquillamente. Mangia, mangia tranquillamente, ahah! Personalmente, stasera sono andato di spaghettata al sugo con sardine e melanzane...e lunedì pizza, ahah! Buona serata a tutti.
     
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    Matteo, io sono un ingegnere e quindi procedo "a buon senso" (che significa qualche lettura e qualche discussione, spero sensate) , in più mia moglie è biologa e nutrizionista (ma il suo problema è che io non mi faccio convincere molto facilmente, come per la semplificazione delle calorie, di cui sopra).

    Condivido pienamente il discorso sugli stati infiammativi cronici che ci portiamo dietro e cerco di combatterli meglio che posso, con tutte quelle piccole armi che dici anche tu.
    Ma ho il vago sospetto che, come diceva Franco Battiato, "non servono tranquillanti o terapie ci vuole un’altra vita….[…] Non servono eccitanti o ideologie, ci vuole un’altra vita" :rolleyes: La qualità di questa è troppo scarsa: decine di ore in ufficio seduti e sottoposti a stress e pressioni consistenti, nessuna attività fisica (come dici tu, quella che alcuni abitualmente è senza senso), incertezza, pressioni sociali, rare occasioni di svago, che portano solo stress ulteriore, ...

    Quindi, non ignoranza, ma piena consapevolezza, purtroppo.
     
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    CITAZIONE (cosimo747 @ 23/3/2017, 12:49) 
    CITAZIONE (freesbie @ 23/3/2017, 11:38) 
    .................e mi ha fatto un po pensare.... non ai rischi, ma al fatto, che quando è nata la pizza, il grano 00 nemmeno esisteva, idem il lievito di birra...........
    Allora vuol dire che si possono avere veraci anche con farine non raffinate e lievito madre...!

    Certo freesbie e ti diro' di piu' sono anche le piu' buone e salutari.Non a casa molti pizzaiuoli di fama NON adottano il disciplinare......ma qui il discorsoo si farebbe lungo, perche' entrano in ballo altri argomenti fuori topic. ;) :)

    Ciao Cosimo beh addentrati pure alla fine si parla di Verace con farine integrali quindi se hai esempi falli pure volentirei.
     
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    CITAZIONE (Matteoxr6 @ 1/4/2017, 14:56) 
    Micuzzo, in termini di bilancio calorico, dalla matematica non si scappa: se il tuo metabolismo totale richiede 100 e tu ingerisci 110, quei 10 di scarto da qualche parte finiscono; viversa ci sarà un disavanzo. Differente e più complesso è il discorso sulla composizione corporea, un altro paio di maniche. Dici "tendo a dimagrire": oppure tendi a perdere peso? C'è una bella differenza, a volte non percepibile. La perdita di peso è influenzata da molti fattori non strettamente legati all'assunzione di cibo: stress e ed equilibrio ormonale sicuramente. Dici bene sulle mode alimentari che imperversano, da sempre, ora più che mai, perché denotano un analfabetismo alimentare che trae le sue origini da un'assenza di formazione nelle scuole, a partire da quelle primarie (eppure la sanità ha un costo e la salute è un valore primario). Dici bene perché la gente continua a rimpinzare i figli di merendine, tranquillizzati dall'assenza di olio di palma, e intanto l'obesità, il diabete mellito e lo stato di benessere fisico nei ragazzini, anche italiani, è sceso con vigore da tempo. Dici bene perché le persone cercano le formule magiche: il sale himalayano, lo zenzero a secchiate, la dieta speciale e così via, continuando a mangiare di più di ciò che il corpo gli richiede, per non parlare dell'attività fisica (di qualsiasi tipo), relegata al ruolo di bruciacalorie senza senso, quando praticata. Dici bene perché le persone mangiano rifiutano una forchettata di penne al sugo, ma si mangiano tre gallette, cioè riso soffiato, zucchero puro che contribuisce a peggiorare il rapporto con la risposta insulinica e donando un potere saziante praticamente nullo, anzi. Ciò su cui non concordo è l'ultima frase, o meglio, lo sono a metà: corretto alzare il più possibile il livello qualitativo del cibo di cui ci nutriamo (e allora, però, più noci e meno olio, grazie, dato che il rapporto tra omega tre e omega sei nel nostro organismo dovrebbe perlomeno attestarsi sull'1:4 e invece la popolazione si aggira anche sull'1:90), ma il fattore di rischio preponderante che favorisce enormemente la stragrande maggioranza delle malattie del primo mondo (trigliceridi elevati, malattie cardiovascolari di ogni sorta, colesterolo ldl imperante, insulinoresistenza, sindrome metabolica, etc...) sono dovute all'eccesso di peso, al sovrappeso spinto, all'obesità, che fanno di noi una macchina a stato infiammatorio perenne (ecco, mi stavo dimenticando dei famigerati radicali liberi). Perciò, ribadisco, perché è importante, la dose fa il veleno più di quanto non crediamo. Dire, e ti cito (non perché ce l'abbia con te, ahah! Anzi, ti ringrazio dei numerosi spunti in questa conversazione): "Con la vita che conduco io, dovrei essere una palla e invece tendo a dimagrire", denota la sottovalutazione, anzi, forse sarebbe meglio dire la completa ignoranza, in senso letterale, dello stato di infiammazione cronica che comporta lo stile di vita occidentale moderno, cioè il rifornimento continuo e consistente di cibo. La spiegazione risiede in uno e più processi biochimici del nostro organismo che non sarei minimamente in grado di spiegare per, ahimè, profonda ignoranza, ma il risultato, a ragione veduta, è invece lampante nella sua comprensibilità, e provo a spiegarmi meglio che posso: in pratica, ogni volta che mangiamo normalmente (quindi discretamente), il nostro organismo dà il via libera ai tanto famigerati radicali liberi, autori di stati infiammatori che fungono da sentinella per permettere al nostro corpo di individuare tutto ciò che "non va" e "attuare un po' riparazioni" (il virgolettato è per i termini improri che sto usando). Lo fa nel momento in cui ci riforniamo di energia perché atavicamente è quello il modo vincente, dal punto di vista evoluzionistico, di operare: approfittare dei periodi di abbondanza, in cui siamo fisicamente più vigorosi, per espletare tutti quei compiti necessari per la salute che però stressano il nostro organismo. Ovviamente nei periodi di carestia ciò viene rimandato. Ecco, ora il punto è che l'uomo moderno non segue più quest'alternanza, ma il nostro corredo genetico ragiona ancora in quei termini dettati dall'evoluzione millenaria che ci ha permesso di sopravvivere al meglio. Forse un giorno le cose cambieranno, ma il lasso di tempo trascorso è stato troppo repentino per un adattamento del genere. Questo è il motivo per cui ci troviamo spesso e volentieri in uno stato infiammatorio cronico. Certo, non immaginiamo la guerra dei mondi all'interno del nostro corpo, ma pensiamo che conduciamo una vita così, costellata di microprocessi infiammatori, per una sessantina d'anni almeno (non conto il periodo fausto della gioventù onnipotente). Nulla è determinante, ma tutto contribuisce, e a volte il contributo diventa sì determinante. Come in tutte le cose ci vuole equilibrio e moderazione. Poi alla fine moriamo tutti, ahah! Scherzi a parte, non ci fasciamo la testa, se no non campiamo sereni, lo stress innalza il cortisolo e ci poniamo in uno stato di cattiva salute, ahah! No, scusate, avevo detto basta con gli scherzi.

    P.S.: bravissimo per lo spunto sui micronutrienti, cioè vitamine e minerali. Sì alle spezie, tutte indistintamente, giacché tanto portano in dono principalmente vitamine del gruppo b, a parte quelle contenenti capsaicina, ma sì anche a mandorle e noci, ai legumi e soprattutto sì agli agrumi per la vitamina C, l'antiossidante per eccellenza, l'unico microelemento di cui consiglierei un integratore (tanto è idrosolubile, nessun rischio di alcuna sorta sotto il grammo quotidiano, e costa pure poco).

    Ottime sintesi i tuoi interventi ma la maggior parte delle persone ancora non arriva a capirlo troppo dettati dai media per ragionare di testa propria.
    Io cautelativamente, e non solo per ragioni alimentari, vado di frutta e qualche verdura in linea di massima ( con aggiunte di semi , alghe e frutta da guscio e qualche digiuno qua e la).
    Però la pizza fa parte del mio DNA, sempre napoletano sono, e così come ha fatto parte dei miei primi 44 anni farà parte anche del futuro.
    Però cerco di farla secondo quello che penso che sia meglio, quindi poco sale e farine buone come base e magari non più di una volta a settimana come line generale.

    Tornando al topic ieri ho contattato questa azienda siciliana che mi ispira e voglio provare le loro farine, ho già il listino se vi interessa.
    http://molinidelponte.com/
    La cosa che mi attira è che mi dicono che hanno una forza molto bassa, w 200 di media, ma che si prestano a 24/48 h di maturazione.
    La cosa mi intriga assai perche le Mulino Marino che sono da sempre la mia quasi unica fonte di farine mi hanno abituato a lavorare con maturazioni brevi perchè le loro farine vogliono cosi.
    Ho lavorato con farine deboli come quelle della Riviera de Dronero, farine stupende da da usare con sapienza.
     
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    CITAZIONE (micuzzo @ 1/4/2017, 21:02) 
    Matteo, io sono un ingegnere e quindi procedo "a buon senso" (che significa qualche lettura e qualche discussione, spero sensate) , in più mia moglie è biologa e nutrizionista (ma il suo problema è che io non mi faccio convincere molto facilmente, come per la semplificazione delle calorie, di cui sopra).

    Condivido pienamente il discorso sugli stati infiammativi cronici che ci portiamo dietro e cerco di combatterli meglio che posso, con tutte quelle piccole armi che dici anche tu.
    Ma ho il vago sospetto che, come diceva Franco Battiato, "non servono tranquillanti o terapie ci vuole un’altra vita….[…] Non servono eccitanti o ideologie, ci vuole un’altra vita" :rolleyes: La qualità di questa è troppo scarsa: decine di ore in ufficio seduti e sottoposti a stress e pressioni consistenti, nessuna attività fisica (come dici tu, quella che alcuni abitualmente è senza senso), incertezza, pressioni sociali, rare occasioni di svago, che portano solo stress ulteriore, ...

    Quindi, non ignoranza, ma piena consapevolezza, purtroppo.

    Ahah! Giustissimo, Micuzzo, avete ragione tu e Battiato. No, no, per carità, "ignoranza" era nel senso di mancanza di strumenti conoscitivi che uno da solo non si può certo inventare, non volevo assolutamente mancare di rispetto a nessuno. Il primo ignorante, sempre in senso letterale, sono io, perché non sono un nutrizionista né medico, bensì un umile giurista. Tutto ciò che so, molto, molto poco, l'ho dovuto studiare per conto mio nel tempo per "necessità sportiva" e, perché no, per fame di curiosità. È sempre bello parlare con tutti voi e vi auguro tante buone pizze, al plurale (facciamo vedere che abbondiamo).

    CITAZIONE (walter_73 @ 1/4/2017, 22:28) 
    Ottime sintesi i tuoi interventi ma la maggior parte delle persone ancora non arriva a capirlo troppo dettati dai media per ragionare di testa propria.
    Io cautelativamente, e non solo per ragioni alimentari, vado di frutta e qualche verdura in linea di massima ( con aggiunte di semi , alghe e frutta da guscio e qualche digiuno qua e la).
    Però la pizza fa parte del mio DNA, sempre napoletano sono, e così come ha fatto parte dei miei primi 44 anni farà parte anche del futuro.
    Però cerco di farla secondo quello che penso che sia meglio, quindi poco sale e farine buone come base e magari non più di una volta a settimana come line generale.

    Tornando al topic ieri ho contattato questa azienda siciliana che mi ispira e voglio provare le loro farine, ho già il listino se vi interessa.
    http://molinidelponte.com/
    La cosa che mi attira è che mi dicono che hanno una forza molto bassa, w 200 di media, ma che si prestano a 24/48 h di maturazione.
    La cosa mi intriga assai perche le Mulino Marino che sono da sempre la mia quasi unica fonte di farine mi hanno abituato a lavorare con maturazioni brevi perchè le loro farine vogliono cosi.
    Ho lavorato con farine deboli come quelle della Riviera de Dronero, farine stupende da da usare con sapienza.

    Ti ringrazio Walter, è un piacere condividere le proprie esperienze e, per quanto possibile, il proprio bagaglio culturale. D'altronde, dove, se non in un forum? Le persone seguono le mode e vanno a casaccio perché a scuola l'educazione alimentare è inesistente, mentre dovrebbe essere integrata a pieno merito tra le materie secondarie, visto che si tratta di salute pubblica. Già basterebbe e avanzerebbe per cambiare nettamente il vento. Ci farai sapere di questo marchio, se effettivamente regge adeguatamente le maturazioni più lunghette.
     
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    CITAZIONE (micuzzo @ 1/4/2017, 21:02) 
    Matteo, io sono un ingegnere e quindi procedo "a buon senso" (che significa qualche lettura e qualche discussione, spero sensate) , in più mia moglie è biologa e nutrizionista (ma il suo problema è che io non mi faccio convincere molto facilmente, come per la semplificazione delle calorie, di cui sopra).

    Condivido pienamente il discorso sugli stati infiammativi cronici che ci portiamo dietro e cerco di combatterli meglio che posso, con tutte quelle piccole armi che dici anche tu.
    Ma ho il vago sospetto che, come diceva Franco Battiato, "non servono tranquillanti o terapie ci vuole un’altra vita….[…] Non servono eccitanti o ideologie, ci vuole un’altra vita" :rolleyes: La qualità di questa è troppo scarsa: decine di ore in ufficio seduti e sottoposti a stress e pressioni consistenti, nessuna attività fisica (come dici tu, quella che alcuni abitualmente è senza senso), incertezza, pressioni sociali, rare occasioni di svago, che portano solo stress ulteriore, ...

    Quindi, non ignoranza, ma piena consapevolezza, purtroppo.

    Giusto , ma visto che già siamo circondati da fattori debilitanti meno ne accumuliamo meglio è, non trovi?
    Viviamo per lo più con il sedere sulla sedia, cerchiamo di fare movimento,anche solo utilizzando la bici invece che la macchina, siamo stressati ? un po di yoga o di pranayama sicuramente ci rilassano le menti, viviamo in città autentiche ciminiere, beh oddio per questa l'unica è ......scappare a gambe levate, ma già al sud ve la cavate meglio........abbiamo capito che le medicine non servono non usiamole il nostro copro ringrazierà per sempre ci sono rimedi naturali migliori ma se vai da un medico e gli dici che non usi antibiotici sgrana gli occhi come un merluzzo appena pescato e neanche si pone il dubbio di vedere se tu hai ragione o meno gli hanno insegnato così , abbiamo realizzato che la dieta del dopo guerra è stata una dieta sbagliata e mal sana, basta ritornare alla sane vecchie abitudini.
    Come forse ho già detto la tossiemia è uno stato di accumulo e quando il nostro copro è saturo ed infiammato al 100% , purtroppo c'è solo una cosa che ci può accadere....
     
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    Ho letto con molto interesse tutti gli interventi. Il discorso salutare mi ha sempre interessato molto. Condivido la maggior parte degli interventi però fatemi fare un appunto. Giustissimo affermare che servirebbe educazione alimentare a scuola, anzi dovrebbe essere anche parecchio approfondita secondo me. E appunto perche pretendiamo una educazione alimentare per cortesia evitiamo frasi come "abbiamo capito che le medicine non servono non usiamole" altrimenti dobbiamo aggiungere anche una educazione medica nella scuola dell'obbligo. Sono sicurissimo che chi l'ha scritto sa benissimo cosa sta scrivendo, ma è una generalizzazione un po' estrema che può portare a fraintendimenti. In caso di infezione batterica l'antibiotico fa la differenza tra la vita e la morte. Il problema è accertare che l'infezione sia veramente batterica, ma qui andiamo parecchio OT.
     
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    CITAZIONE (Elpado @ 1/4/2017, 23:56) 
    Ho letto con molto interesse tutti gli interventi. Il discorso salutare mi ha sempre interessato molto. Condivido la maggior parte degli interventi però fatemi fare un appunto. Giustissimo affermare che servirebbe educazione alimentare a scuola, anzi dovrebbe essere anche parecchio approfondita secondo me. E appunto perche pretendiamo una educazione alimentare per cortesia evitiamo frasi come "abbiamo capito che le medicine non servono non usiamole" altrimenti dobbiamo aggiungere anche una educazione medica nella scuola dell'obbligo. Sono sicurissimo che chi l'ha scritto sa benissimo cosa sta scrivendo, ma è una generalizzazione un po' estrema che può portare a fraintendimenti. In caso di infezione batterica l'antibiotico fa la differenza tra la vita e la morte. Il problema è accertare che l'infezione sia veramente batterica, ma qui andiamo parecchio OT.

    Concordo pienamente.
    E pensare che quel povero Cristo di Freesbie voleva solo chiedere pareri su un altrettanto povero impasto semintegrale, ahahah!
     
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    Tornando in tema la mia risposta è si,si possono fare ottime pizze con le farine meno raffinate.
    Io per esempio, sopratutto quando faccio le teglie, uso sempre una farina molto "sporca" (mixo sempre con "almeno" un 30% di integrale fino al 50%), il gusto a mio parere ci guadagna anche perché sono un amante dei sapori più rustici. Anche sulla tonda e napoletana mi sono trovato bene, ovvio l' alveolatura per quanto ci si possa sforzare, può venire bella ma difficilmente al pari delle farine specifiche però secondo me se si fanno lunghe maturazioni in frigo oppure un po' di autolisi iniziale si possono ottenere comunque belle soddisfazioni!
    Sul gusto la penso come la maggior parte di voi, sul resto invece, contestualizzando alla pizza, la penso completamente all' opposto e trovo invece nella parola "MISURA" l' unica verità!
    Saluti
     
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    CITAZIONE (Matteoxr6 @ 1/4/2017, 22:43) 
    Ahah! Giustissimo, Micuzzo, avete ragione tu e Battiato. No, no, per carità, "ignoranza" era nel senso di mancanza di strumenti conoscitivi che uno da solo non si può certo inventare, non volevo assolutamente mancare di rispetto a nessuno. Il primo ignorante, sempre in senso letterale, sono io, perché non sono un nutrizionista né medico, bensì un umile giurista. Tutto ciò che so, molto, molto poco, l'ho dovuto studiare per conto mio nel tempo per "necessità sportiva" e, perché no, per fame di curiosità. È sempre bello parlare con tutti voi e vi auguro tante buone pizze, al plurale (facciamo vedere che abbondiamo).

    Nessuno si è offeso nessuno si è risentito! Se ti va, magari fuori da questo topic, apri qualche altro argomento sul tema, che è molto gradito -_-

    P.S.ho capito anche la citazione :D
     
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    CITAZIONE (Zack78 @ 2/4/2017, 09:31) 
    Tornando in tema la mia risposta è si,si possono fare ottime pizze con le farine meno raffinate.

    Il problema semmai è l'opposto. Qualcuno sostiene che è impossibile fare ottime pizze con farine raffinate. :P

    :)
     
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    CITAZIONE (Zack78 @ 2/4/2017, 09:31) 
    Tornando in tema la mia risposta è si,si possono fare ottime pizze con le farine meno raffinate.

    Il problema semmai è l'opposto. Qualcuno sostiene che è impossibile fare ottime pizze con farine raffinate. :P

    :)

    Ho visto :D
     
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    CITAZIONE (micuzzo @ 2/4/2017, 12:11) 
    Nessuno si è offeso nessuno si è risentito! Se ti va, magari fuori da questo topic, apri qualche altro argomento sul tema, che è molto gradito -_-

    P.S.ho capito anche la citazione :D

    Immaginavo, ma volevo assicurarmene. Mm, non so un professionista, ma per delucidazioni sul tema risponderò sempre volentieri, ti ringrazio.
    Ahah! Troppo famosa.

    CITAZIONE (Zack78 @ 2/4/2017, 09:31) 
    Tornando in tema la mia risposta è si,si possono fare ottime pizze con le farine meno raffinate.
    Io per esempio, sopratutto quando faccio le teglie, uso sempre una farina molto "sporca" (mixo sempre con "almeno" un 30% di integrale fino al 50%), il gusto a mio parere ci guadagna anche perché sono un amante dei sapori più rustici. Anche sulla tonda e napoletana mi sono trovato bene, ovvio l' alveolatura per quanto ci si possa sforzare, può venire bella ma difficilmente al pari delle farine specifiche però secondo me se si fanno lunghe maturazioni in frigo oppure un po' di autolisi iniziale si possono ottenere comunque belle soddisfazioni!
    Sul gusto la penso come la maggior parte di voi, sul resto invece, contestualizzando alla pizza, la penso completamente all' opposto e trovo invece nella parola "MISURA" l' unica verità!
    Saluti

    Anch'io mi tengo spesso sul 30%, ma voglio provare col 50% per vedere che viene fuori. A volte in passato impastavo interamente con l'integrale, ma ovviamente era tutta un'altra cosa. Come giustamente suggerisci, un po' di autolisi aiuta senz'altro.
     
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39 replies since 23/3/2017, 11:38   2493 views
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