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Questa è una di quelle ricette per le quali esistono decine di varianti. Vi presento la mia, o meglio quella di mia nonna, alla quale io sto cercando di sostituire il ldb con il mio neonato lievito naturale.
Il procedimento richiede due impasti un primo con farina lievito e latte e un secondo con ancora farina uova zucchero olio e vino rosso e lievito per dolci. Nel riguardare la ricetta mi sono reso conto di come nei procedimenti del passato si ritrovino oggi metodi e tecniche moderne, il primo impasto infatti non è che una sorta di polish con latte al posto dell’acqua.
Primo impasto
300 g di farina di forza
150 g di lievito naturale
125 g di latte
Impastare fino ottenere una massa compatta e morbido e lasciare invitare per 12 ore
Secondo impasto
600 g di farina debole
Sei uova intere
400 g di zucchero
Tutto l’impasto precedente
100 g di olio evo
100 g di vino rosso
impastare il tutto fino ad ottenere una massa molto fluida ed omogenea in ultimo aggiungere due bustine di lievito per dolci
Versare l’impasto nello stampo per panettoni e metterlo a riposare per otto 10 ore
Cuocere in forno non ventilato pre riscaldato a 200° avendo cura di coprire l’impasto con carta stagnola per i primi 20 minuti successivamente togliere la carta stagnola e abbassare il forno per ulteriori 40 50 minuti
Anche se sono piuttosto soddisfatto del risultato la versione con il lievito di birra, quella di mia nonna ne prevede 15 g, in realtà mi viene più compatta un po’ più saporita. Potrebbe essere colpa del mio lievito naturale molto giovane oppure della quantità di lievito utilizzata. Farò ulteriori prove e vi saprò dire.
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E' splendido conservare e riportare queste ricette.
Bravissimo.. -
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Grazie Rita. Sono molto affezionato a questa pizza pasqualina.
La mattina di Pasqua la mangiamo con la corallina e le uova sode ma anche con la cioccolata. E’ fantastica.
__ginko__. -
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L'umile Cella di Notturno_Italiano
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Bravo Ginko!
Senti, metti qualche riga per descrivere la storia di questa ricetta perché è uno splendido esempio di ricette della nostra tradizione e secondo me conservarle è un grandissimo onore.
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