Regolamento Ue acrilammide: l'inizio di una svolta?

O solo tanto fumo?

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    Come sapete, visto che il forum contiene diverse discussioni in merito, l'acrilammide, con la sua potenziale cancerogenicità, si è rivelata una recente (2002) scoperta che potrebbe modificare non poco alcuni prodotti della tavola.

    Il regolamento è della fine del 2017, ma entrerà in vigore nell'aprile di quest'anno.
    È scritto in maniera molto semplice, direi quasi scarna. Riporta un aggiornamento sui limiti minimi d'allerta dell'acrilammide, obbligando i produttori e somministratori di cibo alla prevenzione, attuando accortezze procedurali descritte nel regolamento stesso.

    Ora, siccome i dati in possesso sulla genotossicità dell'elemento incriminato sono ancora pochi e non molto precisi, per adesso l'Ue ci va molto cauta e non impone alcun tipo di controllo vero e proprio, salvo che per i grandi produttori della catena di distribuzione, per i quali sono o saranno previsti dei paletti riscontrabili nell'immediato attraverso dei rilevatori della sostanza. Per quanto concerne gli artigiani e i venditori al dettaglio, invece, si raccomanda solo un'autogestione consapevole, quindi il nulla cosmico (al massimo un paio d'aggiornamenti in più in ambito haaccp).

    La scoperta soffre di recentismo, ma fra quindici o vent'anni come si evolveranno le cose? Ho trovato veramente curioso il fatto che non si menzioni neanche di striscio la pizza tra i prodotti monitorati e sottoposti a limiti teorici. C'è il pane e addirittura si opera un distinguo tra grissini e gallette, pensate, ma non si accenna minimamente a "dischi di pasta" o cose simili, mentre vengono classificate le diverse cotture delle patate in maniera abbastanza precisa.
    Eppure la pizza dovrebbe essere il primo alimento a cui pensare, soprattutto la napoletana, che ha cotture infernarli e contiene acrilammide a secchiate. Recentemente, quest'ultima è stata insignita dell'onorificenza di patrimonio mondiale da parte dell'Unesco, unica entità internazionale in cui l'Italia abbia un serio peso politico.
    Siamo riusciti a salvare la fiorentina dal diritto sanitario con argomentazioni scientifiche molto valide. Cosa ne sarà, un giorno (non troppo) lontano, della napoletana?
     
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    Il discorso è molto interessante, ne avevo già sentito parlare, al momento però, come dici anche tu, la cosa è molto fumosa, ci sono troppi punti di domanda.

    Personalmente mi limito solo a ridurre le cosiddette bruciacchiature.
     
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    Penso che come per tutte le cose dipenda dalla quantità..

    Magari una volta la settimana (..o ogni 2, anche se questo equivarrebbe a tortura) non ci sono problemi.

    Un pò lo stesso discorso della carne alla brace temo, ma anche qui se non la si mangia per abitudine troppo spesso non ci sono problemi penso...spero!

    Ad ogni buon conto d'ora in avanti penso di ridurre un pò i tempi di cottura in modo da evitare sbruciacchiature eccessive..

    E' il lato oscuro........ :alienff:
     
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    CITAZIONE (luczana @ 27/3/2018, 21:33)
    Il discorso è molto interessante, ne avevo già sentito parlare, al momento però, come dici anche tu, la cosa è molto fumosa, ci sono troppi punti di domanda.
    Personalmente mi limito solo a ridurre le cosiddette bruciacchiature.

    Già, chissà, con gli anni potrebbe divenire effettivamente cancerogeno, e quindi verrebbero prese misure normative serie, oppure essere addirittura declassato a possibilmente cancerogeno o non cangerogeno. Si vedrà.
    Tutto fa.


    CITAZIONE (Darth Fornell @ 27/3/2018, 22:00)
    Penso che come per tutte le cose dipenda dalla quantità..

    Magari una volta la settimana (..o ogni 2, anche se questo equivarrebbe a tortura) non ci sono problemi.

    Un pò lo stesso discorso della carne alla brace temo, ma anche qui se non la si mangia per abitudine troppo spesso non ci sono problemi penso...spero!

    Ad ogni buon conto d'ora in avanti penso di ridurre un pò i tempi di cottura in modo da evitare sbruciacchiature eccessive..

    E' il lato oscuro........ :alienff:

    Certamente, la metriotes greca vince sempre. Il mio pensiero era rivolto a una distopia futura in cui le ricerche sull'acrilammide dovessero prendere pieghe preoccpanti, Ovviamente mi auguro l'esatto opposto.

    Eh, eh, attento a questo ragionamento: le temperature più alte sono quelle producono più acrilammide. Le bruciature a cui ti riferisci non riguardano la leopardatura classica.
     
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    Mmmmmm...mi costringi a meditazioni profonde su terminologie ignote: chi erano questi greci? E questa meteorite o metriotes li ha distrutti?!? La distopia futura è un'arma della resistenza??? :alienff: :alienff: :alienff:
     
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    Ahahah! Mi fai schiantare.
     
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  7. Dark_One
     
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    Hahahhaha Darth mi fai scompisciare davvero, sei troppo forte.

    Comunque il discorso è molto, molto interessante e complicato. Argomenti simili sono difficilissimi da trattare "su larga scala" perché ci sono troppi interessi in gioco ed è veramente dura tirare fuori uno studio serio ed incontrovertibile. Come dice Darth, il problema penso sia nella quantità...ma chi le conosce queste quantità massime?
    Secondo me, quello che possiamo fare è limitare al massimo le bruciature o le dorature eccessive...però ragazzi, ora pizza a parte, ma a chi è che non piacciono le patate al forno di quel bruno esagerato? A chi non piace la crosta della pasta al forno? E' dura.
     
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    (...)ma a chi è che non piacciono le patate al forno di quel bruno esagerato? A chi non piace la crosta della pasta al forno?

    Ecco, infatti, ahah! Sarebbe un colpo all'anima.
     
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    ...e il caffè, non dimentichiamo il caffè. :ph34r:

    Ps: per non produrre o almeno produrne meno dovremmo cambiare totalmente le nostre abitudini. E non è detto che sia un male. Anzi.
     
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    Soprattutto il caffè, ahah!

    Già, infatti era proprio lì che sarei voluto arrivare. Nell'eventualità, sapersi reinventare senza perdere in qualità e gusto. Forse in Italia ci sarebbero le basi per farlo più che in altri Paesi.
     
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9 replies since 27/3/2018, 18:12   233 views
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