La nostra salute a tavola

Sinceramente dal titolo, mi aspettavo di leggere qualcosa che potesse arricchire il mio poco sapere in materia, qualche informazione utile su qualche specifico prodotto, invece dopo ho capito che si trattava di una lamentela, anche se non ho capito se nei confronti della rete commerciale, di chi ti ha isolato, o di chi non compra le tue farine.
Ti suggerirei di incanalare la tua rabbia/delusione in una direzione più produttiva. Prova a vedere se ci sono dei gruppi locali che sponsorizzano il bio. Organizza con loro qualche evento con i tuoi prodotti, vedi se qualche panificatore sposa il tuo credo, mettendo in produzione pane con le tue farine. Apri le porte della tua cascina a qualche visita scolastica.

Secondo me tu non hai mica capito come funziona il mondo... alla base ci sta lo studio, tutto il resto è fuffa.

Il "vino del contadino" il 90% delle volte è porcheria, perchè il solo fatto di possedere la terra o al massimo di "saper coltivare" la vigna non rappresenta minimamente alcuna garanzia che l'uva la sappia trasformare. Per quello ci sono anni di studi di enologia.

Allo stesso modo per tutto il resto, come i florovivaisti che si ritengono capaci di potare le piante, come se un ostetrica fosse capace di curare una patologie degli anziani.

Ad ognuno il suo, tu fai il tuo e impara a farlo bene e vivi pure tranquillo.

Qui dentro c'è gente che studia e condivide, per dare una mano a tutti a migliorare in qualcosa, che sia la costruzione di un forno, la modifica di un fornetto o la creazione di una pizza, ogni cosa importante e dignitosa come le altre!

Alla fine tu ci sei, si ma per cosa? Hai portato qualcosa alla discussione? Hai condiviso con gli altri delle informazioni utili? Boh...

il problema è che da anni opera nello stesso modo e non realizza che continuando così il risultato che ottiene sarà sempre lo stesso.

Se fai la stessa cosa 100 volte nello stesso modo non stupirti se ottieni per 100 volte un risultato pressoché identico, non devi biasimare il risultato ma il tuo modo di operare.

Ti faccio un esempio banale: io vivo in Cina, il gusto e le esigenze della clientela cinese sono completamente diverse da quelle degli sparuti expat Italiani... negli anni ho visto aprire e chiudere diversi ristoranti che partivano con l'idea di proporre un'offerta al 100% italiana e la convinzione che i cinesi si sarebbero adattati ma alla fine gli unici a essere ancora aperti invece sono i locali che hanno adattato l'offerta ai clienti, com'è giusto che sia.
I cinesi vogliono la pizza al durian? loro la mettono a listino, anche se è una cosa immonda, ma insegnano ai camerieri di consigliare, e spiegare, le pizze italiane.
Vogliono la pasta scotta? I camerieri ti chiedono se la vuoi al dente o "Chinese style"
Ordinano pesce e vino rosso? Gli spiegano che forse sarebbe più adatto il bianco ma siccome io vino bianco in Cina è considerato sempre e comunque di bassa qualità alla fine gli portano pesce e vino rosso.

Continuare a dire "sono solo qua in cascina" e non fare nulla per cambiare la situazione non ti porterà a nessun risultato diverso da quelli degli ultimi anni.

Onestamente alla fine nemmeno si capisce quali siano i prodotti che intendi vendere... se ho capito bene non produci cereali e quindi farine, cosa vendi? in che quantità? in che modalità? (perché in un mondo globalizzato se ti aspetti che il cliente debba venire a Sezzadio, Alessandria, Piemonte e non tu ad andare da loro...)
Ti avevano consigliato di provare a fare venire i ragazzi delle scuole, è un'idea secondo me interessante, ci hai provato? Se si, come e con quale risultato? Se no, perché?